Creato da gualtiero123 il 08/10/2006

Le tre caravelle

La filosofia del nodo

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Bene. Iniziamo!

Post n°90 pubblicato il 17 Luglio 2008 da gualtiero123
 

Si deve iniziare con una cinquina di giri a tre. Questo permette di avere una buona tenuta dei montanti, tutti distanziati in modo uniforme.

Il vimine di solito ha una parte terminale ed una basale; quindi si inizia con la base del vimini, intrecciando al giro di tre. Naturalmente finiremo il giro con le punte terminali, allora si continua, facendo un giunto, partendo con l'intreccio delle punte, terminando il  giro con le basi; il terzo giro sarà iniziato con le basi e terminerà, correttamente, con le punte. Infatti alla fine bisogna sempre terminare con le punte, che smussano il disegno. Volendo si fanno ancora due giri, per arrivare al numero di cinque, come spiegato sopra.

Quel che ho detto in questo paragrafo va' visto in prospettiva, come propedeutico al lavoro a venire; infatti, con il fondo in vimini, sarà chiaro il perchè della regola "che si parte sempre dalle basi, più spesse, per terminare alle punte, più fini". Come è anche naturale, basta provare per credere, che mettendo a contatto nel giunto due basi, una contro l'altra, si ottiene una tenuta salda, dovuta all'attrito; questo avviene anche mettendo a contatto nel giunto due punte; mentre la tenuta sarebbe precaria se si giuntassse una punta con la base o viceversa una base con la punta, perchè fanno meno attrito. C'è ,poi, un discorso di bellezza del disegno e di uniformità, che danno anche un riscontro in robustezza e struttura.

In generale, per ragioni non solo estetiche, ma anche strutturali, il cesto è più spesso in basso e diventa sempre più sottile, a mano a mano che si sale verso il bordo superiore. Si usano a questo scopo, prima i vimini più robusti e grossi e, poi, quelli più sottili e poi quelli ancora più sottili.

Ciao a tutti.

 
 
 

Fissaggio montanti al piattello del fondo

Post n°89 pubblicato il 16 Luglio 2008 da gualtiero123
 

Abbiamo visto che il fondo può essere costruito con un piatto ovale di legno o altro materiale simile. E' essenziale che si possa perforare lungo il suo bordo, ad un centimetro dall'esterno bordo, e si praticheranno 22 fori, in simmetria rispetto al centro dell'ovale, che troviamo tracciando i due assi.

I montanti devono avere la sezione leggermente più stretta del diametro dei fori, così da permetterne l'inserimento. Al di sotto del fondo si deve fissare con colla l'incastro dei montanti nei rispettivi fori. Esiste un metodo di intreccio per fissarli, ma è un po' presto per insegnarlo. Chi volesse impararlo, su internet, con un po' di pazienza e fantasia, si riesce a trovarlo. Ad ogni modo, un metodo vale l'altro purchè non escano dai fori, pena il crollo di tutto il lavoro; infatti in questo modello di cesto è il fondo che tiene tutto.

Nelle prossime puntate parlerò dei materiali. Infatti, come per i nodi, non avrebbe senso fare l'ennesimo predicozzo, ma io voglio adottare un modo di vedere le cose diverso. Non abbiamo fretta di finire il cesto: qui vogliamo collegare i concetti d'intreccio con quelli di conoscenza dei materiali. Tra laltro è anche un punto d'incontro con i discorsi fatti per le legature. Ci sono corde vegetali, con i nodi più adatti ad esse, altre sono sintetiche e reagiscono in modo diverso alla trazione.

Infine, per chi mi segue è superfluo dirlo, mi interessa la compagnia con l'artigianato, con il gesto, un intreccio è un gesto teatrale, come vedere un barcaiolo che approda e ormeggia la sua imbarcazione, con pochi gesti precisi e sicuri.

Ciao

 
 
 

Dal fondo alle pareti laterali

Post n°88 pubblicato il 11 Luglio 2008 da gualtiero123
 
Foto di gualtiero123

I montanti possono essere per esempio n.22, si devono poter traguardare nella linea diametrale passante per il centro dell'ovale, sulla quale si trovano a due a due, opposti, a un centimetro dal bordo del piattello. Vedi disegno.

 
 
 

Si parte dal fondo

Post n°87 pubblicato il 11 Luglio 2008 da gualtiero123
 

Il fondo deve avere caratteristiche di robustezza e leggerezza, perciò si sceglie un legno leggero e lo si sega a formare un piattello ovale, sul bordo del quale si praticheranno dei fori di diametro 3 o 4 mm., questi fori serviranno al passaggio dei montanti in vimini. I fori sono praticati in posizione simmetrica, sulla linea diametrale, in opposizione rispetto al centro dell'ovale.

Ciao.

 
 
 

Visto l'interesse espresso a parole per la mia idea, continuerò il discorso per le amiche di Torino, almeno

Post n°86 pubblicato il 19 Giugno 2008 da gualtiero123
 

Non abbiamo fretta. E per chi mi segue da anni, sto dicendo delle cose risapute, ma a volte si potrebbe inserire qualche nuovo elemento nel gruppo, che lo ricordiamo è aperto a tutti, perciò mi preme ricordare che ciò che diciamo non è solo ciò che scriviamo. Le nostre righe sono larghe, perchè tra le righe c'è molto di più da leggere.

Partiamo da il vimini: il materiale che possiamo utilizzare per l'intreccio è difficile da reperire, è difficile da valutare, e bisogna sapere come sceglierlo.

Lascio ad ogniuno la ricerca sui siti per approfondire l'argomento. Si potrebbe fare quì invece una cosa interessante: proviamo con un brain storming per trovare, o inventare pure, tanti diversi materiali flessibili che potrebbero servire all'intreccio.

Chi vuole contribuire, può farlo inviando dei commenti: quando avremo un certo numero, li pubblicheremo assieme, classificati in categorie da cento elementi ciascuna.

Grazie per tutta la buona volontà. Stiamo lavorando alacremente!

A presto. E ... vento in poppa.

 
 
 

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