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Pompieri, il comandante e le notti a LUCl R0SSE con l’auto di servizio


La Spezia - Il telefono di servizio era diventato "bollente", un fiume di spese senza fondo, lui era ed è (a meno di novità susseguitesi in questo periodo a seguito delle indagini) il comandante dei pompieri di La Spezia rinviato a giudizio a febbraio con l'accusa di aver utilizzato il cellulare di servizio per interloquire con ballerine di night e lvcciole.
Ma non solo, era solito utilizzare l'auto di servizio targata "VF" per arrivare nei luoghi di appuntamento, l'indagine infatti, ha preso il via nell'estate 2011, quasi per caso. Infatti, una sera di quell'estate gli agenti della volante in pattugliamento, notarono, una vettura dei vigili del fuoco, posteggiata vicino ad un night club. Ad un primo momento, gli agenti, credettero in un normale controllo dei pompieri sebbene in orario non proprio di lavoro, nei giorni successivi, la stessa auto viene vista posteggiata sempre nello stesso luogo e gli inquirenti decidono di attendere il proprietario per venire a capo della faccenda. Da lì è facile capire come abbia il preso il via l'inchiesta, identificato il comandante, gli accertamenti, sino ad arrivare a numeri a dir poco assurdi: Dall'agosto 2011 a maggio del 2013 il comandante avrebbe utilizzato l'auto di servizio per uso "personale" ben 3335 volte, sempre per raggiungere la sede del night club addebitando la bellezza di 993 € in pedaggi e 906 € di gasolio, percorrendo oltre 9500 chilometri.
Stessa sorte per il cellulare di servizio, da settembre 2012 a luglio 2013, il terminale a lui assegnato veniva utilizzato "Per conversazioni di natura esclusivamente personale" ad esempio, oltre 2000 chiamate ad un numero intestato ad una ballerina del n9ight di origine nordafricane ed altre 70 giovani donne straniere, in gran parte lvcciole e comunque tutte con precedenti per pr0stitvzi0ne come sostiene la polizia.Non contento di questo, avrebbe utilizzato lo stesso per contattare a spese dello Stato (e quindi nostre) 986 volte la moglie, circa 350 volte la figlia e 240 il figlio per una spesa di oltre 1000 €, a fronte del pagamento a titolo personale fatto dal comandante di € 25,57 di chiamate a suo dire "extralavorative".Questi numeri, hanno attivato persino la Corte dei Conti, che ha aperto un'inchiesta sullo stesso comandante.Ben poco mi viene da dire se non che ognuno è libero di fare quello che vuole, night o non night, ma non a spese di quelle persone che di giorno si è in dovere civile e mo9rale di aiutare quado il telefono squilla. Nessuno vieta di andare in un night, di intrattenersi in "buona compagnia", di chiamare la famiglia, ma non a spese del contribuente.Per colpa di queste persone le divise e gli uomini che le indossano, si ritrovano spesso ingiustamente a pagare "le colpe" di chi "la divisa" la indossa solamente per far del bene e aiutare se stesso.