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Post n°2 pubblicato il 03 Aprile 2013 da la_locandiera_bianca
Parte seconda Avviso ai miei 25 lettori: ogni riferimento a persone, cose, luoghi e vicende reali E fu così che la nostra cortigiana fu ammessa, grazie alle insistenze, alle trame ed ai ricatti del Cicisbeo, nel consesso artistico-poetico del Casin dei Nobili.
Essa ebbe modo di conoscere l'ambiente e, fin da subito, di rendersi antipatica con la sua saccenteria, millantando conoscenze poetiche e filosofiche. Se non che, accecata dalla sua presunzione e non paga del grande privilegio ottenuto, essendo inserita pur senza titolo nell'ambito salotto, cominciò a fare la svenevole con tutti i Patrizi maschi, onde attirarne le bramose attenzioni e a dimostrarsi invidiosa nei confronti di tutte le altre dame. Per di più, accecata da un raptus di gelosia, prese a scagliarsi ferocemente contro una gentildonna di origini forestiere. Tale gelosia era provocata dal fatto che il Cicisbeo nutriva una grande attrazione per la gentildonna, la quale, essendo ben ammanierata, sempre con grande educazione ne aveva declinato le profferte che si facevano ogni giorno più insistenti. La gentildonna mai avrebbe ferito il Cicisbeo che già era vittima di vari rovesci della Dea Fortuna, dicendogli chiaro e tondo che la sua carriera di rubacuori ormai poteva dirsi conclusa, o meglio naufragata, essendo uomo di ormai molte primavere e con tutti i patetici e ridicoli aspetti che accompagnano gli uomini che insistono a fare i seduttori a cotesta veneranda età. Purtroppo il Cicisbeo non accettava il trascorrere degli anni e non ammetteva che una qualsivoglia dama potesse resistergli, per cui per giustificare il suo clamoroso insuccesso tra le cortigiane, sostenne di non essere affatto interessato alla nobildonna ma che, anzi, faticava a difendersi dalle sue avances.
Proprio il presunto interesse della forestiera per il Cicisbeo istigava la gelosia della cortigiana che, nell'intento di far del male alla nobildonna, sparse la velenosa voce tra i soci del circolo che la succitata fosse avvezza a praticare il famoso bordello prospiciente il Ponte delle Tette. Non sempre il Cicisbeo era presente nel salotto del Casin dei Nobili: succedeva a volte che l'astrologa lo rinchiudesse con quattro mandate di catenaccio nel suo laboratorio in quanto grandemente infastidita dal viavai di piccioni viaggiatori inviati al Cicisbeo ad ogni ora del giorno della notte e recanti missive erotico-amorose.
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