Le Labrene

L'uomo tranquillo


Sono un uomo tranquillo. Lo sono sempre stato ed a questo punto credo che lo sarò sempre. O meglio quasi sempre. Il vento questa sera soffia come non faceva da tempo ed io lo sento là fuori, poi ogni tanto guardo ed ecco le fronde che si muovono senza pace mentre il vicoletto sotto casa è deserto.Certo potrei alzarmi e bere allora un bicchierino dell'unico liquore che possiedo, rum ambrato di giamaica che è ormai solo un fondo di bottiglia nella credenza affollata di inutili bottiglie; certo potrei bere e forse mi farebbe anche bene, mi riscalderebbe un pò ma sono così stanco che non ce la faccio ad alzarmi, eppure eccomi così tranquillo, come se qualcuno mi avesse anestetizzato.Aspetto però la possibile esplosione, si tratterà forse di Vesuvio o Popocatepetl, meglio decisamente quest'ultimo, il nome esotico suona sempre più figo; intanto, con le palme giunte, in una lucida follia di razionalità, quasi con sadico piacere,costruisco e disfo le mie ipotesi. Nell'altra stanza il coinquilino dorme, il simpatico ragazzo addormentato che ogni tanto mi ispira un uso improprio del coltello; ha parlato fino ad ora ed io sono rimasto a sentirlo, sorridendo calmo.Adesso dorme ed io invidio il suo sognare di maiale addormentato, il suo russare che si unisce al rumore del vento.Domani ancora viaggi nel Mare della Tranquillità, veleggiare leggero, onde e ancora onde, qualcuno verserà ancora nelle mie orecchie  le sue parole illudendosi che io possa capirle ...Immagine: Rutger Hauer