Le Labrene

Alle sei di mattina


Alle sei di mattina sono uscito di casa per andare a prendere il treno diretto verso la mia provincia del Sud e faceva così freddo mentre aspettavo l'autobus che mi avrebbe portato alla stazione, faceva così freddo mentre aspettavo il maledetto 041 che ho cominciato a tremare e poi quasi a saltellare per riscaldarmi un pò e intanto guardavo i prati tutt'intorno, prati di periferia coperti di brina e sui quali ho incredibilmente visto qualche volta greggi di pecore, simpatiche greggi in una inaspettata visione bucolica alle porte di Roma, solo che adesso non c'erano pecore da vedere ma gigantesche gru in lontananza come mostruosi T-Rex del Giurassico per palazzi in costruzione.Questa periferia è brutta -ho pensato- e questo poco di verde tra non molto sparirà, questo posto diventerà ancora più brutto e per niente bucolico-mi sono detto- col cazzo che vedrò pascolar simpatici ovini, qui tutto sarà ingoiato dal cemento degli speculatori.Non avevo evidentemente abbastanza anestetico nelle vene, l'anestetico che serve per tirare avanti ed allora, contemplando nella luce livida dell'alba lo scempio di quella periferia, mentre tremavo per il freddo e l'autobus non arrivava, ho maledetto con impotenza quei dinosauri carnivori che popolavano l'orizzonte ed ancor di più i loro ciechi padroni che riducono il mondo ad una cloaca.