Le Labrene

Piccola cronaca di una domenica romana


"Quanto sei bella Roma senza romani!"Questo pensavo domenica scorsa andando a zonzo per la città quasi deserta ( a parte i soliti turisti, ma neanche tanti devo dire)."Evidentemente il mare li ha richiamati tutti, i Quiriti" dicevo tra me e me ancora incredulo transitando in  una  Via Nazionale desolata e guardando le palme ondeggianti di Palazzo Koch , " che infinità del possibile  che mi si squaderna" mi ripetevo come un bambino felice che ha appena ricevuto un regalo imprevisto, mentre passeggiavo in Largo di  Torre Argentina orfano di persone, mentre percorrevo  Via Arenula immersa nel silenzio.Poi così per improvviso capriccio, quella salita verso il Gianicolo  per scoprire una palla di cannone dell'artiglieria francese nel muro della chiesa di San Pietro in Montorio, per riposare sudato sui gradini del tempietto circolare di Bramante, dentro quel chiostro  che mai avevo visto prima. Così, come un bambino felice , scopro il Fontanone, sento lo scrosciare dell'acqua che mi richiama, l'uomo è irresistibilmente attratto dall'acqua, aveva ragione Melville, cavolo, se aveva ragione.Caro Eroe dei due Mondi, così alto sul tuo cavallo che si staglia contro le nuvole, ti guardo con curiosità disteso sotto un platano agitato dal vento, con il mio giornale spiegazzato in una mano e il mio panino al prosciutto nell'altra, mentre il venditore di pupazzi parlanti guarda malinconico il panorama e  le turiste francesi dicono cose che non capisco mettendosi in posa felici per le fotografie.