Le Labrene

La speranza a Dicembre


Luna rossa e bassa sull’orizzonte oltre i prati di gialla erba incolta e tralicci come alti guardiani neri in lontananza e poi nuvole rosate che risplendono discrete dall’est mentre l’autobus delle sette del mattino gira nella rotonda e nel silenzio della periferia addormentata e così per fissare i pensieri che altrimenti sarebbero più rapidi e inafferrabili di scimmie che si arrampicano su palme ondeggianti nel vento caldo dei tropici, per congelare i dannati pensieri che si affacciano ghignanti e mutevoli già dal primo mattino, ecco la deformazione provvidenziale di qualche ricordo, la visualizzazione salvifica di qualche sperduto angolo di mondo che ti illudi di aver già visitato oppure qualche volto del passato che nella memoria fallace risplende di un sorriso destinato solo a te.Forse verrà a piovere questa sera ma sarà pioggia sottile e fredda di dicembre con annesso volteggiare lento di foglie secche di platano laggiù nei grandi viali , quelle lunghe e larghe strade che portano con imperdonabile ossimoro il nome dei pittori, e dove tu aspetterai l’autobus della sera maledicendo il traffico e la gente ubriaca e pensando che dopo tutto la speranza può volare a quell’ora sopra la desolazione urbana delle torri di cemento e delle facce scavate dei naufraghi della strada e che tante volte afferrando la speranza che volteggia insieme alle foglie secche, sei  riuscito perfino a sognare.