Le Labrene

Lettera per chi va e per chi resta


E poi quando succede dici ok me l'aspettavo perché prima o poi doveva accadere prima o poi sarebbe accaduto precisamente così, con una telefonata che ti butta giù dal letto alle sei del mattino e ti dice che è successo ed allora è solo questa slavina di ricordi che comincia a prendere il suo posto e tu magari per qualche malinconica magia ridiventi piccolo e quell'omone ti porta con lui nel bosco dell'avventura, quell'omone col fucile a tracolla che ti sovrasta o ti racconta come tante volte e come l'ultima volta quelle storie di guerra in cui riuscì sempre a cavarsela, la Germania e la Grecia e l'Olanda, quell'omone che quell'ultima volta sedeva di fronte a te rimpicciolito dagli anni e sorridendo con fatica attraverso la ragnatela di rughe familiari sapendo che tutti e due sapevate benissimo che sarebbe dovuto succedere prima o poi.Così mentre scendevi la scala quell'ultima volta e lui continuava a sorriderti seduto al focolare la tua mente era attraversata come forse la sua da quel pensiero che adesso è diventato certezza.Così ora non riesci a far a meno di ricordare quelle sue telefonate improvvise, le fiammate di preoccupazione e di rimprovero per te che ti risultavano così fastidiose, come quella volta che camminavi stupidamente nella notte estiva di Porta Genova e c'era la sua disperata ansia, il suo affetto offeso dietro la voce burbera che ti faceva arrabbiare tanto.Allora non capivi, adesso sì ma non ha importanza questo, adesso.Seduto in questa strana giornata sul ciglio della strada mentre nel cielo veleggiano nuvole di malinconia: la vita gioca il suo maledetto banale gioco, qualcuno resta, qualcuno va via.