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Un blog creato da tomthumb il 20/08/2007

Le Labrene

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Un ricordo universitario

Post n°139 pubblicato il 15 Novembre 2008 da tomthumb

Ricordo il fumo della sua sigaretta accesa nell'aula universitaria quasi deserta mentre  riempiva la lavagna con le equazioni di Lagrange, ricordo che sembrava che fumasse un'unica inesauribile sigaretta tra le dita nervose e invece erano tante innumerevoli marlboro che consumava ed accendeva una dopo l'altra, regalando a noi l'illusione della continuità.

Non leggeva da fogli preparati la sua lezione come facevano altri, ma ricordo che scriveva una prima equazione e poi da quella riempiva il vuoto spazio nero d'ardesia di derivate ed integrali e tripli prodotti vettoriali e quasi poetiche  fantasmagorie di rotori e divergenze o lavori virtuali.

Parlava a bassa voce e portava occhiali scuri come i ciechi, era strano e come isolato dal mondo e sembrava che soffrisse per qualcosa fuori o dentro di lui, certe volte pure si bloccava in piedi davanti alla cattedra mentre il fumo della sua eterna sigaretta continuava a salire in delicate spirali verso l'alto.

Sciorinava a noi sghignazzanti futuri ingegneri, i segreti della Meccanica Razionale: ricordo che lasciò l'insegnamento per un pò di tempo a causa di un forte esaurimento, ricordo che era una persona sola e spesso lo vedevo vagare per i corridoi senza pace con sigaretta e occhiali scuri come al solito e la sua andatura effeminata.

Non so cosa faccia ora, se insegni ancora, dove viva: probabilmente era un genio ma un genio perso nel suo labirinto ed in nessuna equazione alle derivate parziali (per quanto bella)  avrebbe potuto ritrovare il suo perduto filo d'Arianna.

Immagine: Lagrange, sulle cui equazioni ho perso un pò di tempo, un pò di tempo  fa...

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Commenti al Post:
ragtime_fly
ragtime_fly il 15/11/08 alle 18:26 via WEB
Nessun Amore, nassuna Passione, nessun Figlio e nesuna fottutissima illusione avrebbe potuto fargli trovare il suo bastardissimo filo d'Arianna per farlo uscire da quel stramaledettissimo labirinto.Ricordo sentimentale di una mediocre sociologa per un genio matematico.Ora che ci penso, forse sarebbe stata utile una Medaglia Fields, ma sarebbe durata una stagione o forse due per poi aspirare al premio Nobel, sempre più su come le volate di fumo. Sono già due notti che non dormo per due post precedenti che hai scritto...te possino! :)
 
 
tomthumb
tomthumb il 15/11/08 alle 19:14 via WEB
Era condannato insomma...comunque neanche la Medaglia Fields poteva vincere perchè credo che bisogna avere meno di quarant'anni per concorrere e lui, già all'epoca, i quaranta li aveva superati da un pezzo e fumava, fumava dietro le sue lenti scure e ancheggiava, pure, ancheggiava... Ma tu poi la passeggiata l'hai fatta? Non ti ha conciliato il sonno? :) Eheh,non farmi sentire in colpa per le tue veglie! :)
 
fata_dibosco
fata_dibosco il 15/11/08 alle 19:21 via WEB
Sera Tom:). Uno dei tanti, stravaganti, umili geni della nostra esistenza. Occhiali neri e sigaretta, debolezza dulle labbra. Quella strana femminilità. Però Lagrange non l'abbiamo dimenticato vero? E nenache lui... :) Ti lascio una coccola (Mi sento sempre un "po' così" quando scrivi queste cose: quasi ad evocarmi tenerezze sopite) :)
 
 
tomthumb
tomthumb il 16/11/08 alle 11:31 via WEB
Buongiorno Fata, anche tu hai avuto a che fare con Lagrange? Con qualche professore come quello che ho cercato di descrivere? Grazie per la coccola, cercherò sempre d'evocarti tenerezze sopite eheh :)
 
odisseando
odisseando il 15/11/08 alle 22:40 via WEB
... forse vagolava a cercare di risolvere a mente la più bella, la più fottuta, la più intricata, la più bastarda, la più sacra, la più inevitabile delle equazioni alle derivate parziali.
che poi sarebbe quella che ti fila fuori - dalla matassa - la funzione del tuo essere, e del tuo esserci.
[che se però sbagli a scegliere le condizioni al contorno... ;-) ]
ma quanto belle erano quelle equazioni?
 
 
tomthumb
tomthumb il 16/11/08 alle 11:27 via WEB
Già, sbagliando le condizioni al contorno son volatili per diabetici :) il problema, trovata l'equazione, è proprio sapere le condizioni al contorno giuste...e poi condizioni alla Neumann o alla Dirichlet?(vaghe reminescenze di un tempo che fu) Comunque le equazioni di Lagrange della Meccanica Analitica erano bellissime, non mi son servite, ma credo che siam d'accordo che Bellezza e Utilità viaggiano quasi sempre su binari paralleli...:)
 
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