Le LabreneFather was teaching us that all men are just accumulations dolls stuffed with sawdust swept up from the trash heaps where all previous dolls had been thrown away the sawdust flowing from what wound in what side that not for me died not |
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Odio da un bel po’ un’avida coppia di vecchi.
Sono i proprietari dell’appartamento in cui da due anni abito insieme ad altri due disgraziati e, quando all’inizio del mese gli portiamo il denaro per l’affitto, mi sembra d’essere ogni volta sbalzato in un cupo romanzo di Dostoevskij, solo che non siamo nella Russia dell’Ottocento ma in una triste periferia romana di questi fottutissimi anni Duemila.
Eccoli i vegliardi, li vedo con gli occhi della mente mentre scrivo di loro, i maledetti ottuagenari che paiono sempre camminare sul bordo della fossa finale e mai però cadervi veramente dentro, sempre pronti a lamentarsi della vita e degli acciacchi e poi lesti ad afferrare con mani adunche il denaro che gli diamo mentre gli occhietti rapaci scintillano tra le rughe del Tempo, in quei visi devastati dagli anni che evidentemente non gli hanno regalato alcuna saggezza ma solo meschinità di cuore e sfiducia negli esseri umani.
Così entriamo ad ogni inizio del mese in quella specie di ingresso della loro casa (quella specie di villa che cade a pezzi, non l’appartamento che hanno fittato a noi) e loro ci accolgono colmi di quella strana mistura di sentimenti contrastanti che li rende così odiosi: la gioia per il denaro che tra poco scivolerà tra le loro vecchie dita nodose e la paura dannata che manchi una parte della pigione.
Così ci fanno sedere come al solito al vecchio tavolino rotondo in uno spazio sovraccarico di vecchi oggetti polverosi col televisore sempre acceso che trasmette qualche programma demenziale mentre loro continuano a guardarci aspettando che mettiamo in bella mostra il denaro sul tavolo, le banconote ben sparpagliate a coprire il loro sozzo tavolo, in modo che possano vederle bene, cominciando a convincersi che tutto è a posto, che non li abbiamo ancora imbrogliati.
Così, dopo il conteggio, svanisce la loro paura ed allora il vecchio magrissimo è un tripudio di felicità mal trattenuta e comincia a guardare la moglie grassa, quell’antichissima foca assisa nella poltrona, comincia a guardarla come a chiederle il permesso di offrirci qualcosa da bere, e al cenno positivo della pappagorgia pelosa della moglie egli allora ci sorride dicendo:
“ Ragazzi, posso offrirvi un bicchiere dell’acqua più buona di tutta Roma?”
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Inviato da: elf_8
il 17/04/2010 alle 01:19
Inviato da: fata_dibosco
il 17/04/2010 alle 01:09
Inviato da: buknowski
il 05/04/2010 alle 06:06
Inviato da: ladymiss00
il 04/04/2010 alle 10:26
Inviato da: ellafurospia
il 22/03/2010 alle 10:27