Lady G. & Mr Hop

Lungo i precipizi delle passioni

 

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DI SABATO ...

Post n°3 pubblicato il 10 Giugno 2013 da LadyG_MrHop
Foto di LadyG_MrHop

Sabato mattina. Ore 8:45. Su whatsapp compare un suo messaggio. “Buongiorno, ho già fatto una cosa per te” e qualche minuto più tardi “Che sono certa ti piacerà”.

La curiosità mi scava le viscere. Se avessi a che fare con una donna come tutte le altre è probabile che, nove su dieci, sarei riuscito ad indovinare quantomeno il tipo di sorpresa, l’ambito dentro il quale si sarebbe collocata. Con lei non è così. Ha una vis creativa naturale, se provassi ad inserirla in uno schema mortificherei la sua essenza vitale.

 

Una delle ultime volte che, senza successo, ho provato ad immaginare una situazione della quale mi aveva dato solo qualche scampolo di indizio, mi sono trovato in piedi nel mio soggiorno ad ascoltare ad occhi chiusi e con le cuffie di un ipod Hungry like the wolf dei Duran Duran, mentre le sue mani guidavano le mie sui suoi seni. Scoperti. Mi rese davvero affamato come un lupo quel giorno.

 

Ecco perché quando si palesa come oggi, non mi spingo in voli di testa. Attendo. Di quelle attese combattive tra “cavolo lo voglio sapere subito” e “aspetta, calmo, lei arriva”.

Mi chiama al cell e con una voce ferma e sicura mi dice: “In un sacchettino trasparente ho messo un campioncino di crema. È aperto perché al mio risveglio questa mattina la prima cosa che ho fatto è stata quella di spalmarla creando un triangolo tra il mio seno e il mio ventre. L’ho lasciata un po’ lì e poi l’ho raccolta e rimessa nel campioncino”.

Rimango in silenzio. Bang! Ancora una volta mi aveva colpito. Ancora una volta era andata oltre la mia immaginazione.

 

“Ora, puoi utilizzarla come vuoi” aggiunge.

In un attimo sale in me una marea improvvisa. Se quelle vere indotte dalle fasi lunari fossero così non ci sarebbe più vita sulla terra da un sacco di tempo.

“Se è così allora, vorrei masturbarmi con quella crema. Per te” le dico a mezza voce.

“Sarebbe bellissimo. Lo farai? Me lo dirai?” aggiunge, sapendo di aver fatto centro un’altra volta.

“Non solo lo saprai, ma meriti un livello di dettaglio che nella tua testa deve insinuarsi il dubbio. La scena mi è stato narrata o vi ho assistito realmente?”.

 

Il sabato è piovoso. La luce di metà pomeriggio. Il ticchettio della pioggia sulle imposte. A piedi nudi scendo dal piano di sotto nel soggiorno. Premo play sullo stereo. Un sottofondo musicale non a caso, ma quello che aveva accolto le candele, i dadi virtuali, le fragole, uno chardonnay lievemente frizzante.

 

Con il capo mi sporgo lievemente dalla finestra in direzione di dove l’ultima volta ha parcheggiato l’auto. La vedo intenta a cercare il mio numero sul cell, a cui segue un “sono qui”, un rumore di passi nelle scale di accesso e l’apparizione qui.

 

Senza accorgermi la mia mano destro indugia sul mio sesso. Semi rigido, una sensazione di progressivo riempimento trova conferma nel limite imposto dai jeans. Ne seguo la forma. Senza smettere di sfiorarmi raggiungo la tasca della giacca, prendo il sacchettino con quella miscela di crema a lei. Con i denti strappo il sacchetto e la porto al naso.

 

Due e tre lunghi respiri sufficienti a farmi apparire le immagini che hanno permesso questo piccolo prodotto di emozioni che ora ho tra le mani. Lei che si spoglia, lei che si spalma, lei che raccoglie la crema. Lei che mi invia il messaggio. Lei che mi parla al telefono.

 

Mi dirigo verso il divano. La mia mente non registra i momenti attraverso i quali la mia mano ha slacciato cintola e bottoni dei pantaloni. Mi adagio sul divano. Infilo la mano negli short blu. Raccolgo il mio sesso. Duro. Sento le vene, le sue irregolarità.

Se fosse qui cosa avrebbe fatto. Me lo avrebbe preso tra le mani ed iniziato quella danza di labbra e lingua che sono i suoi baci? O me lo avrebbe preso subito in bocca guardandomi di tanto in tanto per farmi eccitare ancora di più?

 

Premo delicatamente dal fondo della bustina. La crema esce fuori, la prendo con due dita. Lentamente la distribuisco lungo tutto il mio sesso. Dalla base fino alla punta. Faccio in modo che tutta le pelle ne sia coperta, proprio come se le stessi dentro, avvolto, preso, circondato.

 

Con due mani mi aiuto affinché la maggior parte della crema possa assorbirsi, ma mi accorgo che quelle dita su di me generano una richiesta più esplicita. Si sommano in una tutte le volte che l’ho incontrata: un abbraccio durante un bacio con i suoi seni premuti sul mio petto, le mie mani a toccarle i glutei, le mie dita a cercarle il fuoco del suo ventre, la mia lingua a raccogliere il miele del suo corpo, la sua bocca irresistibile che prende fino all’ultima goccia, le mie labbra sui capezzoli di seni meravigliosi, le mani sui suoi fianchi ed io dentro di lei, le sue mani su una porta scrostata.

 

La mia mano destra asseconda un desiderio incontenibile. Lo tengo in mano, senza stringere ma quel tanto che basta che un delicato movimento dal basso verso l’alto scopra il glande. Mi fermo, lo guardo. “Sono sicuro che lei mi avrebbe leccato qui” penso ed istintivamente con l’indice seguo il percorso che avrebbe potuto fare la sua lingua.

 

Mi abbandono ad occhi chiusi chinando lievemente il capo all’indietro cercando il cuscino del divano. Il ritmo della mia mano non varia. È una masturbazione lenta, delicata. Immagino di averla seduta sopra di me. Le ho chiesto un giorno “Come ti muoveresti se fossi nuda seduta così sopra di me?”. Lei non ha risposto ma ha iniziato a muoversi lentamente su di me, un movimento lento e profondo, dove ho notato anche lievi modifiche di angolazione. Così farebbe lei!

 

Lo sento turgido tra le mani. Lievi movimenti indotti dai nervi alla sua base si riverberano fino alla punta, se mi avesse dentro li avrebbe percepiti anche lei. Non smetto di darmi piacere. La crema mi agevola. Apro gli occhi e mi accorgo di averla interamente assorbita. Una pelle superficialmente morbida fa da contrasto ad un substrato turgido.

 

Continuo quel movimento compiendo temporanee accelerazioni concentrate per lo più sulla punta per poi tornare all’originaria cadenza. Sento che il fronte del piacere mi sta raggiungendo. D’improvviso è come se apparisse accanto a me. La mia mano si trasforma nella sua. Le dita divengono lentamente affusolate, le unghie curate e colorate. Lei mi prende, prosegue quel movimento e mi accompagna in una serie di sussulti e contrazioni. La marea sale d’improvviso, scuote ogni mio nervo per cedermi dopo poco un delicato abbandono.

 

“Ehy, ciao Lady” le scrivo su whatsapp.

Lei qualche minuto più tardi “Ciao Mr Hop, abbiamo fatto sesso io e te”

Io sorridendo “Ho immaginato esattamente quello”

“Io anche quando mi sono messa la crema …” Bang! Ancora una volta, sorprendente e inaspettata.

 

Mr Hop

 
 
 

QUINDICI PASSI

Post n°2 pubblicato il 04 Giugno 2013 da LadyG_MrHop
Foto di LadyG_MrHop

Quindici passi, Quindici semplici passi, uno dietro l’altro. Quelli che dal tuo ufficio arrivano al mio.
Ricevi un mio messaggio su whatsapp mentre stai svolgendo una consulenza “Vieni qui”.
A quest’ora non c’è più nessuno, la signora delle pulizie è ancora al piano di sotto, solo due uffici hanno ancora la luce accesa.
“Vengo subito” ti giustifichi con la persona che stai seguendo, “Devo chiedere una cosa al collega prima che vada via”.
15 passi. Entri nel mio ufficio. Ti faccio segno di non fiatare. Chiudo la porta.
Non posso baciarti per non rovinarti il trucco, non posso cercarti il seno poiché nella foga rischierei di procurarti danni ai vestiti, non posso cercare il tuo odore lungo il collo poiché la barba di un giorno potrebbe arrecarti abrasioni.
Ti giro con decisione, i tuoi palmi sul muro. Mi avvicino al tuo orecchio. “Non fiatare” ti dico sottovoce.
La gonna sale lungo le gambe, la mano che scosta la mutandina, il sesso turgido puntano su labbra non pronte a riceverlo. Un leggera forzatura. Un’iniziale aridità cede in pochi secondi spazio ad un’ambra liquida, accogliente.
Spinte decise, la pelle del mio sesso che scorre lungo le tue pareti. Ad ogni spinta i tuoi piedi si spostano sulle punte e le tue braccia faticano a reggerti sulla parete.
Così in una sequenza continua. Silenziosa. Poi mi fermo.
Un brivido dalla testa fino alla punta del sesso. Poi avverti un calore irregolare diffondersi in te.
Ti sistemo la mutandina, lo stesso faccio con la gonna.
Ti guardo con dolcezza. Ti apro la porta. Quindici passi.
Mr Hop

 
 
 

DERAGLIANDO TRA I MEI SOGNI ...

Post n°1 pubblicato il 09 Aprile 2013 da LadyG_MrHop
 
Foto di LadyG_MrHop

E' l'ora nella quale il pensiero di ciò che ci siamo detti o fatti durante il giorno, bussi tra le pieghe della notte, si insinui tra le ciglia e velocemente percorra tutto lo spazio dentro di me, deragliando tra i miei sogni.

Presto arriverà, accompagnato da un fremito, sino ai miei capezzoli che non riusciranno a contenerlo.
Da lì ostinatamente scivolerà, perdendosi in quel che resta di un pigiama sgualcito dalla voglia calda del mio corpo, e diventerà lava di miele ed ambra che vorrebbe accoglierti dove adesso si sta muovendo la mia mano, desiderio e indolenza tra quel che resta del nostro sogno diurno ...
Lady G.
 
 
 
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Un blog di: LadyG_MrHop
Data di creazione: 09/04/2013
 

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