LE TUE ORME DENTRO

Ricordami … il tuo respiro …


Quella sera trovai una vecchia nota, trascritta su un piccolo pezzo di carta nell’agendaRicordami … il tuo respiro …Mi sedetti sulla poltrona messa davanti al finestrone che guardava il lagoUna vecchia poltrona di pelle di quelle avvolgenti, dove spronfondavo da sempre, con una tazza di caffè latte e un buon libro a raccogliermi i pensieri.Ancora una volta era all’imbrunire così, con quel pezzetto di carta mi lasciai andare ai ricordi...Una spiaggia d’invernoIl mareLa bruma … Mhhh quella tipica nebbia che si forma in prossimità del mare, rada, umida …che sentivo ancora penetrarmi nella pelle.Ricordo che...camminavo affondando nella sabbia fine, scomponendo i miei pensierinei cerchi di fumo che salivano nel vuoto della sigaretta tra le dita …Lo vidi lìcon i pugni chiusicome se stesse urlando la sua rabbia, il suo doloreStava muto di fronte al mare …Gli passai accantocercando i suoi occhi, quasi tentando di afferrarne l’essenzaGli passai accanto, rabbiosa di aver rubato il mio spazio …e così affrettai il passo per riprendermi il mio spazio e il suono del mare...Lontano scorsi un tronco, che chissà quale viaggio aveva fattomi sedetti accanto, nascondendomi a mio avviso, al mondo.Restai così a piangermi addossoRestai così interminabili minuti, a crogiolarmi nel dolore esistenziale dell’essere e non essere …mi addormentai con il viso appoggiato a quel tronco, quasi cercando l’affondo del mio ioin qualcosa di vissuto e lasciato andare per un viaggio, oltre l’infinito. Non so quanto passò, minuti o istanti...Quando sentii due mani calde che mi accarezzavano il visoMi lasciai andare senza aprire gli occhi, cercando quel calorecercando di sentire l’odore, un odore di sandalo misto a tabacco … Aprii gli occhi e lo vidi innanzi a meMentre mi alzai sentii le nari riempirsi di quell’odore e farlo mio …I miei seni lo sfiorarono e li sentii crescereLo sentii respirare profondamente meAssaporarmi senza muoversiLo sentivo penetrare nella mia testaMi sentivo trasportata dentro lui Non disse nulla … mi sollevò il mento e …Mi baciò … Mhhh... ancora ho dentro la sensazione di quanto possa essere unico un bacioLo ricordo ancora dentro medolce e sensualeavvolgente e di ricercaviolento e pregno … Volevo staccarmi da quella morsa che mi stava prosciugando la menteche mi stava risucchiando anonimamente in lui …ma ne avevo bisognoquasi l’arsura che avevo dentro si alimentasse in esso … Mi tese la manoE mi lasciai trascinareNel suo silenzio … Ma che stava succedendo? …