Laggiù

Post N° 114


----------------------------------------------------------------------------------------A piedi nudi nella pioggia che cade, vedo le gocce perdersi in molteplici cerchi concentrici, l'eco di mille battiti che si espandono trasparenti gli uni negl'altri, uguali seppur sempre diversi nel loro intersecarsi. Un vello trasparente che sorregge il mio cammino in questo giardino dall'erba sempre verde, macchiato, come fossero impronte da seguire, dalle foglie ormai gialle d'autunno, stanche di volare. Le ho seguite quelle briciole di pane, sparse dal vento senza apparente schema, sfiorandole tutte mentre mi chinavo per guardarle da vicino. Era un'ellisse senza fuochi, un sentiero ancora da completare, in attesa su un abisso che avanzava ad ogni goccia. Era l'arco di una baia che cingeva il mare in un'abbraccio, illuminata dall'ultimo sole di una lunga estate, una striscia di sabbia senza impronte con le onde inquiete d'autunno che l'accarezzavano. L'ho osservato per un attimo, quel mare lontano, poi ho chiuso l'ombrello osservando il cielo cadere leggero e sono tornato indietro a cercare i miei passi, chiudendo gli occhi e ascoltando la pioggia che mi bagnava.------