La Luna Argentata

La pietra filosofale, tra storia e leggenda


Anche Heinrich Cornelius Agrippa era convinto dei suoi poteri e della suaesistenza, ma biasimava quegli alchimisti che passano la vita ad inseguireil sogno della pietra lasciando da parte tutto il resto. La maggior partedelle persone erano scettiche a riguardo, però quando la trasformazioneavveniva sotto i loro occhi increduli non potevano far altro che crederci. Fu ilcaso di un professore dell’Università di Helmstadt, tal Martini, che dopo averspiegato ai suoi allievi di come fosse impossibile la trasmutazione, dovettericredersi quando un alchimista convertì del piombo in oro sotto il suosguardo.Anche all’imperatore del Sacro Romano Impero, Ferdinando III capitò diutilizzare la pietra e trasformò due libbre e mezzo di mercurio in oro poiincredulo ripetè l’esperimento. Infine, per celebrare l’avvenimento fececoniare una medaglia su cui fece incidere l’iscrizione:“Divina metamorfosi avvenuta a Praga, 15 gennaio 1648, testimoniata daSua Maestà Imperiale Ferdinando III”.La pietra filosofale, a parte render ricchi, dona a chi la possiede l’onniscenza, ossia la totale conoscenza del passato e del futuro, del bene e del male, da qui l’appellativo di “filosofale” e da quanto ogni uomo desidera più profondamente: l’immortalità. Alcuni affermano che la pietra filosofale esista in natura, in piccolissime parti e sia praticamente introvabile, altri sostengono che si possa fare ed esista una ricetta. Nel tempo tutti gli alchimisti si sono cimentati nella sua realizzazione. Sarebbe composta di tutti gli elementi naturali e apparirebbe di tutti i colori. Qualunque sia la verità sulla pietra, non c’è stato alchimista o personaggio che non abbia tentato di riprodurla, averla o trovarla a causa dei poteri che gli associano. E se la storia è piena di resoconti che narrano della trasformazione, possiamo di sicuro dire che c’è un alchimista sopra di tutti a cui nome la pietra è legata da secoli: Nicolas Flamel, scondo alcuni passato a miglior vita dopo aver lasciato il suo corpo terreno, secondo altri mai morto davvero.