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DOZZA, IL BORGO MEDIEVALE


LA ROCCALa Rocca fu costruita nel 1250 dal Comune di Bologna e ampliata nel 1310 da Romeo Pepoli. L’aspetto attuale si deve all’architetto Giorgio Marchesi che vi lavorò sul finire del ’400, ricostruendo parte delle cortine e fortificandola col torrione maggiore, il Torresino, splendido esemplare di architettura militare tardo quattrocentesca.
Tali lavori si resero necessari per adattare la prima struttura fortificata alle nuove modalità difensive portate dalle armi da fuoco, ma hanno fatto perdere gran parte delle tracce della vecchia costruzione medievale.Il complesso è a pianta esagonale, con un perimetro di circa 200 metri. La trasformazione della Rocca da struttura puramente militare in palazzo signorile fu iniziata da Annibale, Baldassarre e Vincenzo Campeggi, che occuparono l’edificio nel 1565 e fu terminata da Antonio Campeggi nel 1594.I lavori di ristrutturazione e di ampliamento del possente edificio furono affidati ai Massari di Dozza (ossia ai capi pro tempore della Comunità) e si protrassero fino al 1594, col precipuo scopo di ricavare capaci e decorosi ambienti consoni alle funzioni di sede di rappresentanza feudale della rocca.Nel 1798, a seguito delle confische napoleoniche, la rocca fu sul punto di venire confiscata, ma il marchese Giacomo Malvezzi-Campeggi seppe scongiurare un simile provvedimento dimostrando con appositi memoriali che essa era stata acquistata per 4.000 scudi d’oro dal Cardinale Lorenzo Campeggi e che era stata in seguito più volte ampliata e restaurata dai Campeggi e dai Malvezzi-Campeggi, che ne avevano fatto la loro residenza. Pertanto, la costruzione era da considerarsi un bene allodiale, o comunque privato, e non un bene feudale e quindi non doveva soggiacere alla confisca. L’apertura al pubblico di questa dimora signorile è avvenuta nel 1960, quando l’edificio è stato acquistato dal Comune, grazie anche al sostegno della Provincia di Bologna. Dal 1999 è avviato un progetto di recupero e riqualificazione complessiva della Rocca ancora in corso, finanziato dal Comune e dalla Regione Emilia Romagna.