Passione... Arte

Dal Marocco, sognando...


Venerdì scorso ho ricevuto un dono: un' Intramontabile Caftano. E' un indumento del Marocco, il paese di Souad, una mia cara amica, proveniente da questo affascinante paese.Conosco Souad da 4 anni, e con lei ho instaurato un rapporto di profonda amicizia, scherziamo sempre quando siamo insieme, e il mio tono, se prima era serio e distaccato, via via è diventato aperto e socievole nei confronti di questa ragazza, che mi ha dimostrato lealtà, stima e rispetto verso la mia cultura, diversa dalla sua, che rispetto e non invado... Ci confrontiamo spesso, mi racconta le tradizioni del suo paese, la cultura e la mentalità tutt'oggi retrograda. Souad è in Italia da dieci anni ormai, si trova a suo perfetto agio, si è integrata nella nostra cultura e adora vestirsi come una donna contemporanea, e comportarsi da persona libera, indipendente ed emancipata, qual è diventata. Mi ha dato una notizia inaspettata: si è sposata, con un uomo del suo paese. Attualmente lui vive in Marocco, al più presto la raggiungerà. Da donna sposata Souad, dovrà cambiare le proprie abitudini, in quanto la tradizione vuole che lei debba vestirsi in maniera "adeguata", non potrà indossare abiti succinti, o mostrare forme prosperose, suo marito glielo impedisce, in quanto è ritenuto scandaloso che una donna sposata si comporti come se non lo fosse. L'uomo è autorizzato a comandare, a controllare, ad esigere. Uno sguardo posato una frazione di secondo di troppo su un uomo lo autorizza all'approccio, al saluto e soprattutto a pensare che "ci sta". Diventa necessario quindi assumere da parte della donna comportamenti e modi di vestire che lancino inequivocabilmente il messaggio opposto, cioè che è una donna per bene. Uno di questi è lo "hijab", "velo", un foulard che nasconde completamente i capelli, "hijab" è anche un modo di vestire, giacca e pantaloni o giacca e gonna lunga, che lascia scoperto viso e mani, e che mette al riparo la donna dalle velleità di caccia dell'uomo. Souad, ormai si sente italiana ed è difficoltoso per lei dover essere quasi "costretta" a retrocedere nelle sue abitudini. Tuttavia quando è tra le mura domestiche, ama indossare il caftano, un camicione lungo con maniche ampie, scollo verticale, scandito a passamanerie o ricami, comodo, versatile, facile. Un capo dal fascino esotico, un tempo vezzo di signore aristocratiche, che lo indossavano, rigorosamente a piedi nudi, a bordo piscina o sugli yacht. La contessa Marta Marzotto ne fa quasi il capo esclusivo del suo guardaroba,  e ne vanta un'infinita collezione, con pezzi rari e autentici, recuperati in ogni parte del mondo. 
Con questi abiti sembro essere una donna proveriente dalle magiche terre di quel paese non troppo lontano dal nostro.