Dal Blog di lonegalaxyQuin non sum, ergo cogito ossia,per paura di non essere, penso e creo immagini di me e del mondoInviato da goccedivaniglia il 08/09/07 @ 17:33 via WEBSi può anche decidere di non provare amore, non innamorarsi, non amare, razionalmente ci si può riuscire e non serve neppure troppo impegno. Forse però si nega a se stessi qualcosa di veramente importante e unico. Ma talvolta è necessario proteggersi, e questo succede proprio perché non si guarda a questo sentimento più con innocenza, ma con filtri che impediscono di potersi far male. Si vive bene lo stesso, forse.. o forse no. Dipende dallo stato d'animo, dalla predisposizione, dagli eventi. Sicuramente ci si sente incompleti, ma credo ci si possa anche abituare a questa solitudine dell'anima. Nasciamo soli, muoriamo soli, perché mai dovremmo condividere un percorso assolutamente in compagnia di qualcuno? -e dicendo ciò faccio una violenza a me stessa-, perché penso esattamente che la condivisione dei pensieri delle azioni e dei sentimenti sia qualcosa di irrinunciabile... contraddittoriamente, me stessa.. e confusa più che mai... leggo avidamente le tue parole e cerco risposte ai miei perché. :) Ciao.(Rispondi) Inviato da lonegalaxy il 08/09/07 @ 23:54 via WEBSe due persone si incontrano in amore da questo incontro dovrebbe nascere un progetto che illumina il percorso di entrambi. Questo progetto non è ideato o perseguito. Questo si realizza continuamente nel vivere qualsiasi cosa , dal parlare al fare l'amore. Ma se l'individuo non possiede in sè la gestione del suo essere, ecco che usa l'altro per sanare le proprie incompletezze.E si attacca e diviene egoista e pretenzioso. E la paura di perdere l'altro uccide i sentimenti e la passione. Questo non può chiamarsi amore. Ma la maggior parte dei rapporti sembrano guidati dal piacere del sesso e della evasione dei sensi.Placano i conflitti e danno momentanea pace ai guasti dell'io.Ma resta una insoddisfazione in fondo al cuore.E allora ci si ferma un momentino e si va nel deserto a meditare.E quando si torna se il deserto ci ha detto delle cose, ecco che il mondo non è piu come prima . E ci si sente soli e senza riferimenti e si vorrebbe incontrare qualcuno familiare. Ma ogni essere pare alieno a se stesso e con nessuno si puo viaggiare liberi dato che tutti conoscono la propra strada ideale e allora ci si ferma e ci si arrende al destino. Qualcosa, adesso osserva, senza agire senza voler prendere parte e osserva.E in quell'osservazione senza scopo il silenzio è tutto quello che c'è. In quel silenzio improvvisamente arrivano risposte senza domanda, e la parola amore assume un diverso valore .Una vibrazione avvolgente che abbraccia l'universo intero mentre , dentro il cuore scorre il fiume di una passione senza sponde.
Quin non sum, ergo cogito
Dal Blog di lonegalaxyQuin non sum, ergo cogito ossia,per paura di non essere, penso e creo immagini di me e del mondoInviato da goccedivaniglia il 08/09/07 @ 17:33 via WEBSi può anche decidere di non provare amore, non innamorarsi, non amare, razionalmente ci si può riuscire e non serve neppure troppo impegno. Forse però si nega a se stessi qualcosa di veramente importante e unico. Ma talvolta è necessario proteggersi, e questo succede proprio perché non si guarda a questo sentimento più con innocenza, ma con filtri che impediscono di potersi far male. Si vive bene lo stesso, forse.. o forse no. Dipende dallo stato d'animo, dalla predisposizione, dagli eventi. Sicuramente ci si sente incompleti, ma credo ci si possa anche abituare a questa solitudine dell'anima. Nasciamo soli, muoriamo soli, perché mai dovremmo condividere un percorso assolutamente in compagnia di qualcuno? -e dicendo ciò faccio una violenza a me stessa-, perché penso esattamente che la condivisione dei pensieri delle azioni e dei sentimenti sia qualcosa di irrinunciabile... contraddittoriamente, me stessa.. e confusa più che mai... leggo avidamente le tue parole e cerco risposte ai miei perché. :) Ciao.(Rispondi) Inviato da lonegalaxy il 08/09/07 @ 23:54 via WEBSe due persone si incontrano in amore da questo incontro dovrebbe nascere un progetto che illumina il percorso di entrambi. Questo progetto non è ideato o perseguito. Questo si realizza continuamente nel vivere qualsiasi cosa , dal parlare al fare l'amore. Ma se l'individuo non possiede in sè la gestione del suo essere, ecco che usa l'altro per sanare le proprie incompletezze.E si attacca e diviene egoista e pretenzioso. E la paura di perdere l'altro uccide i sentimenti e la passione. Questo non può chiamarsi amore. Ma la maggior parte dei rapporti sembrano guidati dal piacere del sesso e della evasione dei sensi.Placano i conflitti e danno momentanea pace ai guasti dell'io.Ma resta una insoddisfazione in fondo al cuore.E allora ci si ferma un momentino e si va nel deserto a meditare.E quando si torna se il deserto ci ha detto delle cose, ecco che il mondo non è piu come prima . E ci si sente soli e senza riferimenti e si vorrebbe incontrare qualcuno familiare. Ma ogni essere pare alieno a se stesso e con nessuno si puo viaggiare liberi dato che tutti conoscono la propra strada ideale e allora ci si ferma e ci si arrende al destino. Qualcosa, adesso osserva, senza agire senza voler prendere parte e osserva.E in quell'osservazione senza scopo il silenzio è tutto quello che c'è. In quel silenzio improvvisamente arrivano risposte senza domanda, e la parola amore assume un diverso valore .Una vibrazione avvolgente che abbraccia l'universo intero mentre , dentro il cuore scorre il fiume di una passione senza sponde.