Giornate parecchio intense, non ci sono speranze, nella mia azienda non assumono personale, siamo pochi, abbiamo un carico di lavoro enorme. Sono molto stanca, non so per quanto tempo riuscirò ad andare avanti con questi ritmi, il mio fisico inizia a non reggere. L'adrenalina che ho in corpo, quando faccio il turno pomeridiano, non mi permette di dormire la notte, riposo male e poco, non trovo pace rigirandomi nel letto tante, troppe, infinite volte... quando è il momento in cui il sonno è intenso, è l'ora in cui bisogna svegliarsi, e così con la schiena cigolante mi rimetto in moto. Domani ho il turno di riposo, ho voglia di oziare, di prendermela comoda, ma mi conosco, non ci riuscirò, troppe cose da fare, non voglio trascurare gli impegni familiari, tengo troppo a tutto quel che ho, ho paura di perdere qualcosa, anche se so già che qualcosa si è sgretolato, da quando ho ripreso a lavorare... Tutto sommato, ho superato la critica fase della burrasca, in cui piangevo tutte le sere quando andavo a dormire, singhiozzavo, con la testa sprofondata nel cuscino per evitare di farmi sentire... Ho trovato una compagna, collega, amica, che mi ascolta, comprende, condivide le mie stesse preoccupazioni lavorative, è la mia valvola di sfogo ed io sono la sua, ma lo scorso turno, le ho chiesto di smetterla di continuare a parlare di questi problemi, "forse è peggio", le dissi, non so se sia così effettivamente, o se nella mia testa, io abbia trovato il modo di autoconvincermi che ce la posso fare... ad andare avanti a lavorare in un posto che non fa per me, dove mi sento del tutto inadeguata, dove sei un numero e non una persona, dove se esprimi disagio e malessere, vieni sottovalutato, dove per quanto ti sforzi, dai il massimo impegno, non vieni mai elogiato, ne apprezzato... Scrivo e mi sfogo ancora una volta qui, perché ne ho bisogno, perché non è tutto oro quello che luccica, perché sto male, malissimo... ed ho bisogno di buttare fuori tutto.