UOMO vs. NATURA

la natura si ribella all'uomo, perchè...

 

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CORALLI A RISCHIO PIù DELLE FORESTE PLUVIALI

Un fondale marino con coralli e pesci |Leonard Low by Flickr

Le barriera coralline di due oceani, pacifico e indiano, si stanno spopolando: più velocemente di quanto si pensasse e in modo uniforme in tutti i fondali. I coralli, che abitano e costruiscono queste straordinarie architetture acquatiche, arretrano ogni anno di 1500 chilometri quadrati. Scompaiono più rapidamente delle foreste pluviali, polmoni verdi della terra.

 

 

Post n°19 pubblicato il 05 Aprile 2008 da gemelli620
Foto di gemelli620
Emergenza clima
Il caldo frena la marcia dei pinguini dell'Antartide

Le immagini della loro marcia hanno fatto il giro del mondo, commuovendo milioni di spettatori. Ora invece i pinguini rischiano di scomparire dal pianeta a causa dell'emergenza clima, perché il ghiaccio gli si sta letteralmente sciogliendo sotto i piedi. Il loro habitat, quello della penisola antartica, subisce una distruzione progressiva.

Quattro le specie in pericolo: A lanciare l'allarme è il rapporto del Wwf. L'Antartide, l'ultimo continente ancora integro della terra, si sta assottigliando a causa dei cambiamenti climatici. Il ghiaccio che si forma dall'acqua marina copre oggi un'area del 40% inferiore rispetto a 26 anni fa, l'Oceano meridionale che la lambisce si è scaldato fino ad una profondità di 3.000 metri. Tutto questo sottrae habitat, vale a dire terreno di riproduzione e cibo, ad animali come i pinguini. E così le popolazioni di pinguino imperatore, pinguino di Adelia, pinguino dell'Antartide e pinguino papua, vedono sconvolte le abitudini e minacciati i loro cicli riproduttivi che si perpetuano da millenni.

Il pinguino imperatore, il più grande e maestoso pinguino del mondo, ha visto dimezzarsi l'estensione delle sue abituali colonie nell'ultimo mezzo secolo. Gli inverni sempre più miti e i venti sempre più forti hanno costretto i pinguini a crescere i propri piccoli su strati di ghiaccio più sottili. Negli ultimi anni, il ghiaccio ha cominciato a rompersi troppo presto e non solo moltissime uova, ma anche piccoli, sono caduti in acqua prima di diventare autonomi ed essere in grado di sopravvivere.
La riduzione del ghiaccio marino ha provocato anche la diminuzione della popolazione di krill, la principale fonte di cibo del pinguino dell'Antartide. La popolazione di questa specie è diminuita dal 30% al 66% a seconda delle colonie e della disponibilità di cibo. Stesso copione per i Pinguini papua, che più degli altri stanno subendo il declino degli stock di krill causato da una pesca intensiva. Nell'Antartide nord-occidentale, dove il riscaldamento è ancora più accentuato, la popolazione dei pinguini di Adelia è diminuita del 65% negli ultimi 25 anni. Non solo il cibo è diventato più scarso, ma la popolazione ha subito una invasione nei loro territori abituali da parte dei cugini appartenenti alla specie papua e dell'Antartide, esemplari che amano temperature un po' più miti.

Le temperature più alte, inoltre, permettono all'atmosfera di trattenere maggiore vapore acqueo, cosa che aumenta le precipitazioni nevose: un rischio per la sopravvivenza dei pinguini di Adelia che hanno bisogno di terra libera dalla neve per allevare i loro piccoli. La catena alimentare dell'Antartide, e di conseguenza la sopravvivenza dei pinguini e di molte altre specie, è legata al futuro dello strato di ghiaccio marino che ormai vive una pressione fortissima a causa del riscaldamento globale.
 
 
 
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Un blog di: gemelli620
Data di creazione: 25/03/2008
 

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PANDA GIGANTE

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Le maggiori minacce per la sopravvivenza del Panda gigante sono la distruzione del suo habitat e il bracconaggio per esportarne la pelle. L'esame di immagini riprese da satelliti ha evidenziato che l'habitat adatto a questa difficile specie è diminuito del 50% durante gli ultimi 15 anni, ed è ora ridotto a 11.000 Kmq in sei aree isolate. La cattura accidentale in trappole poste per altri animali rappresenta un'altra importante minaccia.

Un’ulteriore grave problema per il Panda è la fioritura dei bambù. A intervalli regolari (da 10 a 100 anni, a seconda della specie) le piante di bambù fioriscono tutte insieme su grandi aree, e poi muoiono. Ci vuole circa un anno prima che germoglino di nuovo dai semi, ma possono passare 20 anni prima che la foresta possa nuovamente dare rifugio e nutrimento ai Panda. In questi casi gli animali devono trasferirsi in altre zone dove i bambù non sono fioriti. Nel passato ciò non era un grosso problema, ma con l'espansione delle popolazioni umane, vaste aree di foresta sono state tagliate per lo sfruttamento agricolo dei terreni, e gli spostamenti dei panda sono diventati difficili o addirittura impossibili.

 

SCIMPANZè

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La prima minaccia per la sopravvivenza degli scimpanzé è la diminuzione delle foreste, loro habitat naturale, distrutte per ricavare il legname o convertita in terreni coltivabili. In Africa occidentale, inoltre, il fenomeno dell’uccisione di scimpanzé per scopi alimentari è in allarmante aumento. L’uso di carne (“bushmeat”) di scimmia (gorilla, scimpanzé) e di antilopi di foresta sta avendo una diffusione preoccupante e non solo per uso locale. Anche se gli animali sono protetti legalmente in alcuni stati, le leggi sono spesso inefficienti e gli scimpanzé scompaiono ad una velocità allarmante.

 

FOCA MONACA DEL MEDITERRANEO


La foca monaca è il solo pinnipede che
 vive nei mari caldi, subtropicali emediterranei. Ne sopravvivono solo due specie, quella mediterranea e quella hawaiiana. Una terza, quella caraibica, è da poco estinta. La specie mediterranea è ridotta ad un numero di circa 400 individui ed è distribuita in piccoli gruppi su un areale molto vasto che abbraccia tutto il bacino del mediterraneo e le coste della Mauritania. Ci sono ancora circa 1000 foche monache nelle Hawaii, ma il loronumero diminuisce vistosamente ogni anno di più.
 La Foca monaca del Mediterraneo è una delle specie animali maggiormente minacciate d'estinzione al mondo; le stime della popolazione superstite indicano oggi un numero complessivo di circa 350-400 individui , sparsi principalmente tra le Isole Greche, le coste mediterranee della Turchia ed il Mar Nero.
 

GLI ANIMALI DEL MADAGASCAR

 
 

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