LA RETE X CHIARA

Una favola per Chiara: il cestino di paglia e vimini.


Era un giorno come tanti, stavo pedalando allegramente sulla mia bicicletta rossa, con davanti  un cestino di paglia e vimini  intrecciati,  rivestito di tessuto bianco e rosso, con dei ricami che lo impreziosivano.- Lo avevo acquistato ad un mercatino da una strana signora dall'aria misteriosa, sembrava una maga medievale. Indossava un abito lungo blu scuro con gli stessi decori del mio cestino: un glicine rampicante... aveva bracciali voluminosi ai polsi che tintinnavano ad ogni movimento, le dita delle mani impreziosite da anelli strani ed appariscenti...questa misteriosa signora mi vendette quello splendido cestino dopo averlo rifiutato a due donnicciole isteriche che insistevano per uno sconto asserendo che fosse usato. La strana signora dopo aver notato il mio interesse me lo porse e mi comunicó un prezzo inferiore di quello appena rifiutato, mi disse che i miei occhi avevano osservato con la giusta luce quel cestino e lui aveva scelto me. Li per li rimasi inebetita e poi scoppiai a ridere pensando ad un modo originale di questa donna di rifilarmi quel cestino... Però a me piaceva tanto e non mi curai di come mi venne venduto. Pagai e mentre ricevevo il resto, questa dama che pareva uscita da un libro di magia mi trattenne la mano, mi guardó in viso seria e mi disse: quando ti troverai nel bosco ricorda il mio nome, dovrai ripetere due volte magdalene57 e la luce filtrerà tra i rami... Rimasi di nuovo sbigottita e risposi:" ma io non devo andare nel bosco". Ritrassi la mano e mi allontanai riflettendo se la strana situazione mi aveva più divertita o inebetita. - Mentre pedalavo sul mio solito sentiero sterrato che conduceva alla mia casa, tra i campi di granturco ora coltivato ad erba , incontrai un leprotto che zompettava frettoloso verso il fiume vicino... atteaversó il sentiero costringendomi ad una energica frenata e fuggì via. sospirai per il mancato incidente e continuai a pedalare. incredibilmente dopo pochi metri un daino, stessa incredibile situazione precedente, attraversó veloce il sentiero e di nuovo frenai bruscamente. Lasciai scappare un accidenti e urlai, ma dove diavolo correte tutti? Una vocina lieve lieve rispose," al fiume per Chiara"... Cosa diavolo....pensai "sto diventando matta per caso?"  Mi guardai in giro e non vidi nessuno... Ripresi a pedalare velocemente per arrivare a casa il più presto possibile, dovevo verificare di essere sveglia, di non avere strane macchie in faccia, eppure funghi allucinogeni non ne avevo mangiati. Arrivai davanti al portone e trovai appisolata, sulla panchina in pietra a fianco dell'entrata, una minuscola raganella che con flebile vocina mi disse: " era ora tu tornassi , è da tempo che ti attendò".... Aaahhhhrg urlai come una pazza, corsi in casa e mi chiusi la porta alle spalle, mi gettai sul sofà ed infilai la testa sotto il cuscino di piuma...."sto impazzendo. Che mi succede"? Rimasi così 5 minuti... Silenzio... Sbucai da sotto il cuscino, mi guardai attorno... Tutto normale... Forse avevo sognato? Andai in bagno per rinfrescarmi e di nuovo la raganella, questa volta con voce più ferma e decisa disse:" ascoltami e non avere paura, io so parlare e so vedere oltre l'apparenza, ascoltami tu che sei mezza Dea...sai comprendere il linguaggio degli animali, ascolta bene.... " iniziò a raccontarmi la storia di una civetta in difficoltà, raccontava così bene che per incanto mi ritrovai in questa storia, come catapultata in un altra dimensione.Era un bosco incantato lo scenario che mi apparì , fitto e molto verde, un sentiero nascosto da folti rami da sembrare una galleria si addentrava nel mezzo, camminavo seguendo a fatica la raganella che saltava confondendosi con il verde del sottobosco. Arrivammo al centro di una radura dove un raggio di sole che si era fatto spazio tra gli alberi fitti  illuminava una piccola casetta." doveva essere bella quella casetta" -dissi io- "ora è triste e disabitata, chi ci viveva?"La raganella mi raccontò che quella era la casa della civetta che viveva con la sua amica Chiara, un giorno infausto purtroppo la mano di un umano sconsiderato la fece traballare sotto i colpi della noncuranza, le finestrelle colorate muovendosi crearono uno squilibrio di colori e riflessi e con l'inganno dell'uomo accesero il sole su di esse. I mattoni rossi allora divennero infuocati e Chiara con tutta la famigliola e madame civetta dovettero fuggire. " oh che disastro, ed ora dove sono?" Chiesi dispiaciuta. La raganella di tutta risposta disse: " il mio compito è finito, altre domande le porrai a colei che ha aperto il varco" e sparì...Mi guardai attorno, solo alberi, cespugli fitti e nessuna apertura, solo questa grande radura illuminata da un raggio di sole e la casetta al centro. Che faccio ora? Il cuore cominciò a battere forte, un senso di smarrimento mi pervase... Gli occhi scrutavano attorno per trovare qualcosa, qualcuno... Nulla. Mi vennero in mente le parole della strana signora del mercatino: " pronuncia il mio nome due volte quando ti troverai nel bosco".... Accipicchia ma allora... Era una maga..." magdalene57...magdalene57..." Un fruscìo di foglie e rami, una luce intensa e comparve Lei nel suo abito scuro con il ricamo al centro, il glicine rampicante..."Per favore signora, che succede? Dove sono? Lei chi è? Che ci faccio qui?"Magadalene scoppió in una fragorosa risata e disse: " tranquilla, non temere, sei qui perché ti ha portato il cuore, sei qui perché lo hai scelto, e risponderò a ciò che desideri sapere, ma prima di farlo vorrei farti conoscere i custodi della radura. Mentre formulava parole magiche si aprì una porticina nel cuore del bosco, fatta di legno con fiori rossi che parevano tanti cuori uniti ed apparvero altre persone. Arrivarono insieme Marion e Damiel ( che non capivo se era una o due, forse aveva due anime, io non conoscevo nessuno di questi magici personaggi), che portava con sè un fiore, dietro di lei spuntó occhiodivolpe2 un uomo dallo sguardo deciso ed il cuore pulsante, passo fiero e postura ritta... Portava con sè una canzone allegra ed una pergamena magica...Seguì mpt2003,  una dama elegante e dallo sguardo dolce che recava con sè un rotolo di stoffa rosa, entrarono poi simona1808 che si unì con il suo fedele lupo, guardiano fedele. La porta dopo questa allegra processione rimase aperta allora chiesi:" è da li che torneró a casa"? - magdalene57 rispose :"si se vorrai andartene ma credo rimarrai perche leggo nella tua anima che questo luogo ti fa sentire bene, ti sarà difficile tornare sui tuoi passi dopo che avrai conosciuto chi arrivera qui, sara' un percorso diverso quello che tutti faranno...." Magdalene suonó un grande tam tam con parole scandite e ritmiche intonó una nenia ... Io aiuto chiara, io aiuto chiara... E per magia si aprì un varco enorme al posto della porticina... Ancora non comprendevo tutto ciò che stava accadendo ed allora  occhiodivolpe2 mi fece leggere la magica pergamena... Non era scritta con lettere o numeri ma immagini e suoni, la voce dolce di una giovane donna che pregava e guardava dietro sè, una casa colorata con mattoni rossi finestre rallegrate da decori e fuori tanti fiori... Poi vidi il fuoco e l'acqua combattere, vidi il leprotto ed il daino correre spruzzando acqua come si poteva convenire a due piccoli animali, e la civetta con i suoi grandi occhi lasciare il nido di fili abilmente intrecciati rifugiandosi sui rami rampicanti di un glicine... Una lacrima mi sfuggi e cadde ....ed aiuto' a spegnere il fuoco nella pergamena... Allora magdalene57 con l'aiuto di Marion e Damiel portarono al centro un grande Tam Tam intonando una canzone lieve che ripeteva ritmiche tre parole, come fossero una formula magica:"io aiuto Chiara...io aiuto Chiara..." La porticina apertasi precedentemente divenne un varco di dimensioni incredibili e processione di genti entravano estasiandosi in quel luogo incantato, ora tutti cantavano con tutti la stessa identica canzone... Tutti portavano con se un anima di colori, gioia e conforto, pane ed acqua a nutrir la carne ed amore e solidarietà a nutrir lo spirito... Mi sentii piccola in mezzo a questa moltitudine... Avevo con me solo un sorriso ed il mio amato cesto con il glicine rampicante e li donai a Chiara ed alla civetta per un nuovo nido. Tornai sul mio divano, sotto il mio cuscino e chiusi gli occhi per ritrovar quel luogo.[ in tanti possiamo molto]Per Chiara.Unpodeaunpobefana