Creato da martina.sogna il 17/02/2010

In punta di cuore

Credo esista un punto sull'orizzonte dove il cielo ed il mare si sfiorano non visti e che le nuvole sono ciò che il cielo trattiene per sé dopo aver accarezzato la cresta delle onde...

 

 

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Lasciateci amore

Post n°6 pubblicato il 05 Marzo 2010 da martina.sogna

 

 

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Lasciateci sognare e vagare liberi
tra l'inchiostro delle parole
sulla candida neve dei fogli di carta
nei nostri cuori.
Lasciateci orologi pietosi
che fermano i momenti per noi
e ci danno gioia e tempo
mentre ci amiamo.
Lasciateci prendere
i ti amo e i ti adoro
farne ghirlande
per avvolgerci dentro.
Lasciateci Amore,
lo spazio per viverlo
e il piacere di assaporarlo,
solo per noi, solo tra noi.
Lasciateci il respiro della passione,
il tremito del desiderio,
la dolce malinconia delle attese
e la gioia degli incontri.
Lasciate che Amore
riduca ad attimi leggeri
i dubbi e le incertezze
e che un soffio di brezza
li porti lontano da noi.

.

Paolo Carbonaio

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Commenti al Post:
robertplant0
robertplant0 il 06/03/10 alle 15:28 via WEB
Il tuo blog è come una carezza, Martina. Ciao.
 
marea09
marea09 il 06/03/10 alle 15:32 via WEB
MERAVIGLIOSE EMOZIONI, COMPLIMENTI.
 
pumaneroroma
pumaneroroma il 07/03/10 alle 09:20 via WEB
SERENO 8 MARZO...SAL................ "Dimmi donna dove nascondi il tuo mistero donna acqua pesante volume trasparente più segreta quanto più ti spogli quale è la forza del tuo splendore inerme la tua abbagliante armatura di bellezza dimmi non posso più con tante armi donna seduta sdraiata abbandonata insegnami il riposo il sonno e l'oblio insegnami la lentezza del tempo donna tu che convivi con la tua carne ignominiosa come accanto ad un animale buono e calmo donna nuda di fronte all'uomo armato togli dalla mia testa questo casco d'ira calmami guariscimi stendimi sulla fresca terra toglimi questi vestiti di febbre che mi asfissiano sommergimi indeboliscimi avvelena il mio pigro sangue donna roccia della tribù sbandata discingimi queste maglie e cinture di rigidezza e paura con cui mi atterrisco e ti atterrisco e ci separo donna oscura e umida pantano edenico voglio la tua larga fragrante robusta sapienza, voglio tornare alla terra e ai suoi succhi nutritivi che corrono sul tuo ventre e i tuoi seni e irrigano la tua carne voglio recuperare il peso e la completezza voglio che tu m'inumidisca, m'ammolli, m'effemini per capire la femminilità, la morbidezza umida del mondo voglio appoggiata la fronte nel tuo grembo materno tradire il ferreo esercito degli uomini donna complice unica terribile sorella dammi la mano torniamo ad inventare il mondo noi due soli voglio non distaccare mai gli occhi da te donna statua fatta di frutta colomba cresciuta lasciami sempre vedere la tua misteriosa presenza il tuo sguardo di ala e seta e lago nero il tuo corpo tenebroso e raggiante plasmato di slancio senza incertezze il tuo corpo infinitamente più tuo che per me quello mio e che dai di slancio senza incertezze senza tenerti niente il tuo corpo pieno e uno illuminato tutto di generosità donna mendicante prodiga porto del pazzo Ulisse non permettere che io dimentichi mai la tua voce di uccello memorioso la parola calamitata che nel tuo intimo pronunci sempre nuda la parola sempre giusta di folgorante ignoranza la selvaggia purezza del tuo amore insensato delirante senza freno abbrutito invidiato il gemito nettissimo della tenerezza lo sguardo pensieroso della prostituzione la cruda chiara verità dell'amore che assorbe e divora e si alimenta l'invisibile zampata della divinazione l'accettazione la comprensione la sapienza senza strade la spugnosa maternità terreno di radici donna casa del doloroso vagabondo dammi da mordere la frutta della vita la stabile frutta di luce del tuo corpo abitato lasciami reclinare la mia fronte funesta sul tuo grave grembo di paradiso boscoso spogliami acquietami guariscimi di questa colpa acre di non essere sempre armato ma soltanto io stesso. Tomàs Segovia "
 
 
martina.sogna
martina.sogna il 07/03/10 alle 09:36 via WEB
Se uomini possono scrivere poesie sulle donne è perchè le leggono nei loro occhi quando hanno il coraggio di tuffarsi dentro.
 
pumaneroroma
pumaneroroma il 08/03/10 alle 10:12 via WEB
Semplicemente un sorriso in una giornata che dovrebbe essere il SEMPRE: " La necessita' di parlare, l'imbarazzo di non aver nulla da dire e la brama di mostrarsi persone di spirito sono tre cose capaci di rendere ridicolo anche l'uomo piu' grande.(Voltaire)" Sal
 
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...eppure di parole me ne dici tante quindi,ad inventarle,...
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Se il sonno fosse (come dicono) una tregua, un puro riposo della mente, perché, se ti si desta bruscamente, senti che t’han rubato una fortuna? Perché è triste levarsi presto? L’ora ci deruba d’un dono inconcepibile, intimo al punto da esser traducibile solo in sopore, che la veglia indora di sogni, forse pallidi riflessi interrotti dei tesori dell’ombra, d’un mondo fuori dal tempo, senza nome, che il giorno deforma nei suoi specchi.
Chi sarai questa notte nell’oscuro sonno, dall’altra parte del suo muro?

G. B. Borges

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