Ilmiolatosinistro

Post N° 18


ALA   DI   LIBELLULA     Estati troppo labili,fragili segni dipinti nelle acque chiare,latrati notturni di cani e attente luci ferme,discinte albe da occhi stanchi e aperte battaglie nudee nudo l’orizzonte pallido verso cui trovarti.Catene immobili le parole uccise e ferite, immagini di te lontanotroppo per un sorriso,poco per non averti preso piano,ala di libellula,leggera chiudendo appena le dita attente a non ferirle e aperte subitodecise che non trattenerti è giusta misura,Inesorabile e bastarda passionecalda e volute di fumo,una sola goccia di sudore aspro e asprol’odore aperto come corolle di voglie,veloce come il treno che si avvicina,terribile come sette uragani uniti in guerrae tu e io, inerti foglie prese a laccio,volare via e non temere acqua che scorre,vento che rantola fuori e dentro,feriti a morte,rapiti e basta e poi, ancora,desiderare un attimo,un soffio soltanto e una carezza.Non so cosa si dice dopo più degli annipassati da cani randagi a cercare una sola luna.Uno scuotersi del capo e tremanti istanti,timido evitarti e poi una porta aperta che scuotemontagne e muove maree.Non so cosa direi guardandoti negli occhi,eppure sempre vorrei affogarci il sole,un solo crepitio e il nulla dopo.  Patrizia.