Lavorare & Produrre

LETTERA APERTA AI BOLOGNESI


   Caro Guido, PC: Egregi Sig. Sindaco, Presidente del Consiglio Comunale Vicesindaco, Assessore alla Cultura, e Capogruppo della Margherita Alla Sig.ra Presidentessa della Provincia Al Sig. Rettore dell’Università degli Studi di Bologna Ai Giornali Bolognesi   Stimolato dal tuo richiamo (la lettera è sul sito), a partire dallo scandalo calciopoli, alla ventata di democrazia portata in tutta Europa dal generale della Rivoluzione: Napoleone Bonaparte, mi sono incuriosito in particolare del suo passaggio, e dei suoi effetti, a Bologna. Forse argomento futile, ma che riempie pagine e pagine di Google! Ebbene ho fatto una scoperta sconvolgente: noi siamo solo degli abitanti di Bologna, ma Bologna non è nostra, non siamo i Cittadini di Bologna! Nessuna traccia sulla venuta, presenza e mutamenti di Napoleone a Bologna! Nulla sulle Istituzioni Politiche, non posso usare il termine “Civiche”, a partire da Comune e Provincia! Nulla nelle Istituzioni Culturali, a partire da Università, Licei e Fondazioni…( se si astrae da un vecchio annuncio di un’iniziativa museale “Napoleone a Bologna” e da due righe della Biblioteca Zambeccari di lagnanza conventuale per le spogliazioni napoleoniche!). In compenso uno stupendo studio del Comune di Melegnano e del Liceo di Mendrisio, i cui siti ho segnalato sul nostro sito http://blog.libero.it/LavorareProdurre/ , riportandone stralci. Questo spiegherebbe la cultura confessionale della Città! Una città priva di un cuore laico, che non conosce e non riconosce lo sprone culturale e libertario dell’età dei Lumi. Ignora i principi di un sistema fondato su Libertà, Uguaglianza e Fraternità portati dalla Rivoluzione Francese: popolare e borghese. E non conosce e non riconosce quegli stessi principi coniugati con il protestantesimo che legittimano la crescita e la ricerca della felicità dei Cittadini, senza limiti di censo, di origine e nascita, nonché di credo, che sono alla base della Rivoluzione Americana e della loro Costituzione! Bologna è dunque impermeabile ad una più che secolare storia dell’occidente illuminato? Come sai sto cercando di approfondire i temi di un possibile traghettamento verso un teoretico Partito Democratico Italiano. Ho pubblicato le mie idee sul nostro sito che nella sua artigianalità e giovane età sta raccogliendo un buon successo: .Ma è possibile ragionarne e discuterne costruttivamente con una comunità che non riconosce la valenza del titolo di Cittadino, di Libero Cittadino? In una città priva di un cuore laico e quindi solo confessionale: divisa, in un rapporto di amore-odio, dallo storico solco tra Peppone e Don Camillo, che ha saputo trovare un instabile equilibrio solo nel dualismo catto-comunista? Eppure Zanardi, socialista ante Livorno, ne fu il primo sindaco popolare, ma allora internet non c’era ancora! Più mi impaludo in questo tema del PDI, più forte sento il grido di dolore di Turati e Matteotti! Vieppiù mi riavvicino alle mie radici Socialiste-Democratiche-Libertarie! Ciao Bologna addì 25 maggio 2006 26 maggio 2006 L'ultima Lettera al SindacoZAMBONI:  Assessore ai Ticket   ZAMBONI:Martire del primo Risorgimento Domandate a 1.000 abitanti di Bologna (mi ripeto a Castell'Alfero d'Asti, Senigalia, Melegnano..... piccoli o medi centri hanno i loro cittadini e ringrazio questi Comuni e tutti gli altri da cui ho potuto attingere notizie su Napoleone a Bologna, fino al Duca d'Aosta che ci riconosce la primogenitura del Tricolore Italiano !) il perché dei nomi di via Zamboni e della porta di S.Donato? Quante risposte a segno:più o meno di 10? L'1%? Chi risponde al mio j'accuse sui perché di questa rimozione storica, di questa cancellazione culturale alla Pol Pot ? Mi sento soddisfatto da questo mio sforzo per togliere dall'infame oblio questo importante periodo storico: per la nostra libertà passata e futura e per il bene della nostra Città!