Lavorare & Produrre

UN SOGNO DI LIBERTA'


  Ho un sogno, sì, assomiglia al PARTITO DEMOCRATICO ITALIANO, ma, molto poco. Non lo è perché non parte da ragioni elettoralistiche, perché non è quello pensato da Prodi ed, in minor misura, da Fassino. E’ un partito Laburista Italiano, è un partito Socialista Democratico: Libertario e Popolare!Un partito Laico che però riconosca, valorizzi e difenda la cultura Cattolica, la Storia del Partito Popolare da don Sturzo ad oggi. Un partito che a partire da una dura autocritica di tutti superi, anzi azzeri il congresso di Livorno, lavi l’onta dell’espulsione di Turati, cacciata a mio modesto avviso responsabile di non poco conto dell’avvento del Fascismo,  avvenuto nel terrore piccolo borghese per il Bolscevismo. Che lavi l’onta dei martiri che hanno costellato la storia del ‘900 italiano, da Matteotti e Don Minzoni, passando per i fratelli Cervi e Marzabotto, per le Foibe, per il triangolo della morte, fino ai suicidi di mani pulite! Non posso  che ricordare i 250 milioni di morti delle aberrazioni dello scorso secolo: però seguendo il mio ragionamento essi sono tutti legati da un filo rosso ed uno nero dipanati dalle tragiche scelte che spaccarono il movimento operaio e popolare ai primi del ‘900.Una piena riconciliazione tra i movimenti dei lavoratori: Socialisti e Cattolici!Sulla base del reciproco riconoscimento dei valori Culturali e Sociali del Cristianesimo, rifuggendo però dal confessionalismo, da rispettarsi e praticare ma non da dogmatizzare.Sulla base del riconoscimento dei valori comuni Culturali e Sociali dell’ età dei Lumi, dei fermenti alimentati dalle rivoluzioni settecentesche, borghesi e popolari: Francese ed Americana che portarono ai movimenti Liberali, Radicali e Socialisti dell’800, dilaniati, come ricordato dalle catastrofi del XX secolo!Un Partito Europeo che riparta dagli errori economicistici dell’Euro, a cui si sono sacrificati troppi principi di Libertà e di Solidarietà!Come superare il dilemma tra Eurosocialisti ed Europopolari?Francamente non lo so, ma pur rifuggendo dai concetti di partito unico, mi auguro possa divenire l’ultimo dei problemi!Mi auguro per l’Europa intera un fermento Culturale, come nella prima metà dell’800, ma senza quelle violenze: che porti a nuovi movimenti, nuove idee e che scateni le energie necessarie per creare un modello Europeo allo sviluppo che coniughi Libero Mercato e Welfare su basi nuove, che superi gli squilibri interni all’Europa Allargata ed affronti costruttivamente i gravi problemi posti dalla globalizzazione dei mercati, ma non certo delle idee, delle culture, delle fedi, politiche e religiose!Mi auguro un fermento Culturale che unifichi l’Europa vera, che valorizzi i fattori comuni, ma al contempo aiuti a crescere verso un maggiore riconoscimento ed una conoscenza reciproci le Culture Regionali, Regioni Europee più ma forse meno, coincidenti con gli attuali Stati, certo coincidenti con le Nazioni. I temi sono tanti, i problemi sono enormi, ma a mio modesto avviso questa è l’unica via da intraprendere. Bologna, 28 maggio 2006 Contributo di F. Gasparini al convegno: verso un Partito Democratico Italiano?