Lavorare & Produrre

INTERVENTO SUL FUTURO PARTITO DEMOCRATICO


  Ho un sogno, sì, assomiglia al PARTITO DEMOCRATICO ITALIANO, ma, molto poco a quello
 pensato da Prodi ed, ancor in minor misura, a quello di Fassino.
Innanzitutto perché non deve nascere da ragioni elettoralistiche, ma da una sua valenza Culturale e Sociale!
E’ un partito Laburista Italiano,
è un partito Socialista Democratico e Libertario ed è un partito Democratico e Popolare!
Ma non è al contempo nulla di tutto ciò: è un Partito Democratico del New Deal e della Nuova Frontiera che si pone nell’ottica della piena alternanza, all’americana, un partito liberal,
 dalle idee nuove che rifugga da ogni massimalismo e che esca dai lacci e laccioli dello Statalismo, insostenibile finanziariamente e culturalmente! Ahimè ben lontano da quanto ci offre la politica ad oggi mostrata da questo Governo, da questa Finanziaria! Ma non è neppure il partito dei Clinton e dei Kerry perché l’Europa, che pure deve uscire dal guado,
non è, e non deve essere l’America!Un partito Laico che però riconosca, valorizzi e difenda la cultura Cattolica, la Storia del Partito Popolare
 da don Sturzo ad oggi. Un partito che a partire da una dura autocritica di tutti superi, anzi azzeri il congresso di Livorno, lavi l’onta dell’espulsione di Turati,
cacciata a mio modesto avviso responsabile di non poco conto dell’avvento del Fascismo,  avvenuto nel terrore piccolo borghese per il Bolscevismo. Che lavi l’onta dei martiri che hanno costellato la storia del ‘900 italiano,
da Matteotti e Don Minzoni,
passando per i fratelli Cervi e Marzabotto, per le Foibe, per il triangolo della morte,
fino ai suicidi di mani pulite! Un partito che dimentichi ogni confessionalismo ed ogni pregiudiziale anti-qualcosa anti-qualcuno, che rifugga ogni ipocrisia, che guardi ai bisogni concreti e parli un linguaggio nuovo, fatto per dire il vero e farsi capire, non per nascondere i sotterfugi. Che si riconcili con gli Elettori e si avvicini finalmente ad essi, non pretendendo il contrario!
 Aperto e rispettoso di ogni credo
 e fede!
Un partito che recuperi i principi migliori della Rivoluzione Francese, che anteponga il Cittadino allo Stato riconoscendosi, per la prima volta, in Italia nel motto:
Libertà Fraternità ed Uguaglianza, nella sua valenza originaria magnificamente espressa nel diritto alla piena realizzazione individuale, nel pieno rispetti degli ugual diritti-doveri degli altri,  dalla costituzione Americana!Un partito Europeista e soprannazionale che operi per l’unificazione Politica, Culturale e Civile! Che superi la fase meramente economicistica dell’Europa del solo €. Fino ad arrivare a definire se l’Europa Unita è una Repubblica o una Monarchia!
Occorre una costituzione su basi politiche, non solo economiche, chiara e leggibile che fissi i veri principi unificanti, e lo dico da agnostico, riconosca le radici Cristiane dell’Europa. E se sarà (ad esempio) un no all’ entrata della Turchia, oggi già indesiderata economicamente, si individueranno costituzionalmente i diversi meccanismi di partenariato! Le assisi congressuali dovranno valutare in primis le esperienze,
il livello dei rapporti nelle amministrazioni locali, il rispetto delle reciproche valenze di Margherita e DS!
Valutare il percorso per le sperimentazioni, quali i gruppi consiliari “unificati”, per quelli  parlamentari purtroppo è però mancata ogni  forma di assenso di base ed ogni dibattito preliminare. Riteniamo che i dictat siano inaccettabili, prima di tutto metodologicamente!
Ed in democrazia sia l’ultimo degli iscritti che il Segretario nazionale devono aver diritto di parola!Franco Gasparini Portavoce del Circolo Lavorare & Produrre: diritti e speranzeSeminario della MARGHERITA DL
 22 novembre 2006 Hotel Savoia Regency Bologna Hannah ArendtDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Hannah Arendt
 Hannah Arendt (Hannover, 14 ottobre 1906New York 4 dicembre, 1975) fu una teorica della politica, di cittadinanza americana e origini tedesche. È stata spesso definita come una filosofa, sebbene abbia sempre rifiutato questa definizione. Cenni biograficiNata da una famiglia ebrea ad Hannover e cresciuta a Königsberg prima (città natale del suo ammirato precursore Immanuel Kant) e Berlino poi, la Arendt fu studentessa di filosofia presso Martin Heidegger, all'università di Marburg. Ebbe una relazione sentimentale con quest'ultimo, rapporto che non le impedì poi di criticarne le simpatie naziste. Dopo aver chiuso questa relazione, la Arendt si trasferì a Heidelberg dove si laureò su una tesi sul concetto d'amore di sant'Agostino, sotto la tutela del filosofo (ex psicologo) Karl Jaspers.La tesi fu pubblicata nel 1929, ma alla Arendt fu negata la possibilità di venire abilitata all'insegnamento nelle università tedesche (mediante la possibilità di scrivere una seconda tesi) nel 1933, per via delle sue origini ebraiche. Dopodiché lasciò la Germania per Parigi, dove conobbe il critico letterario marxista Walter Benjamin. Durante la sua permanenza in Francia la Arendt si prodigò per aiutare gli esuli ebrei della Germania nazista. Ad ogni modo, dopo l'invasione tedesca (e conseguente occupazione) della Francia durante la seconda guerra mondiale, e la seguente deportazione degli ebrei verso i campi di concentramento tedeschi, Hannah Arendt dovette emigrare anche da qui. Nel 1940 sposò il poeta e filosofo tedesco Heinrich Blücher, con cui emigrò (assieme a sua madre) per gli Stati uniti, con l'aiuto del giornalista americano Varian Fry. Dopodiché divenne attivista nella comunità ebrea tedesca di New York, e scrisse per il settimanale Aufbau.Dopo la seconda guerra mondiale si riconciliò con Heidegger e testimoniò in suo favore durante un processo in cui lo si accusava di aver favorito il regime nazista. Alla sua morte nel 1975, Hannah Arendt fu seppellita al Bard College, in Annandale sullo Hudson, New York, dove suo marito insegnò per molti anni. Le opereI lavori della Arendt riguardarono la natura del potere, la politica, l'autorità e il totalitarismo. Nel suo resoconto del processo ad Eichmann per il New Yorker, che divenne poi il libro “La banalità del male – Eichmann a Gerusalemme”, ha sollevato la questione che il male possa non essere radicale ma semplicemente originato dalla banalità e dalla propensione a non correre rischi del popolo sotto il regime nazista, che evitò ogni ribellione. Scrisse anche Le origini del totalitarismo, in cui tracciò le radici dello stalinismo e del nazismo, e le loro connessioni con l'antisemitismo. Questo libro fu al centro di molte controversie, poiché comparava due ideologie che alla maggior parte degli studiosi sembravano diametralmente opposte. Bibliografia Opere di Hannah ArendtThe Origins of Totalitarianism, New York, 1951 (it. Le origini del totalitarismo Milano : Edizioni di Comunità, 1967, ISBN 88-245-0562-7, ISBN 88-061-6935-1, ISBN 88-245-0443-4)The Human Condition, Chicago, 1958 (it. Vita activa, Milano : Bompiani, 1964)On Revolution, New York: The Vinking Press, 1963 (it. Sulla Rivoluzione, Milano : Edzioni di Comunità, 1965)Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil, New York, 1963 (it. La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme, Milano: Feltrinelli, 1964, ISBN 88-078-1640-7)The Life of the Mind, New York, 1978 (it. La vita della mente, Bologna : Il Mulino, 1987)L'Immagine dell'Inferno, Editori Riuniti, Roma 2001Sulla Violenza, Le Fenici, Parma 1996Lettere 1925-1975, edizioni di Comunità, Torino 2001 (pubblicazione di parte della corrispondenza con Martin Heidegger)Correspondance 1926-1969 ed. Payot&Rivages, Paris 1995 (pubblicazione della corrispondenza con Karl Jaspers)Eichmann and the Holocaust, Penguin, 2005Illuminismo e questione ebraica , Cronopio, 2005Sur l'antisemitisme , Seuil, 2005Il concetto d'Amore in S. Agostino, Se, 2004Politique et pensee, Payot&Rivages, 2004Teoria del giudizio politico. Lezioni sulla filosofia politica di Kant, Il Nuovo Melangolo 2005Rahel Varnhagen, Il Saggiatore, 2004Responsabilità e Giudizio, Einaudi 2004Verità e politica, Bollati Boringhieri, 2004Archivio Arendt, Feltrinelli 2003Antisemitismo e identità ebraica, Edizioni di Comunità, 2002Denktagebuch 1950-1973, Piper, 2002Qu'est-ce que la philosophie de l'existence?, Payot&Rivages, 2002Che cos'è la politica, edizioni di Comunità, 2001Il futuro alle spalle, Il Mulino, 2000Ritorno in Germania, Donzelli, 2000La lingua materna, Mimesis, 2000Ebraismo e modernità, Feltrinelli, 1993Crisis of the Republic, Harcourt trade, 1972Men in Dark Times, Harcourt trade, 1970 Opere su Hannah ArendtRenata Viti Cavaliere Critica della vita intima: soggettività e giudizio in Hannah Arendt, Napoli : Guida, 2005Paolo Flores d'Arcais Esistenza e libertà : a partire da Hannah Arendt, Genova : Marietti, 1990 , ISBN 88-211-6622-8Paolo Flores d'Arcais Hannah Arendt, Donzelli, 1995Simona Forti Hannah Arendt, Mondadori, 2005Kristeva Julia Hannah Arendt, Donzelli, 2005Leibovici Martine Hannah Arendt et la tradition juive, Labor et Fides, 2003Ettinger Elzbieta Hannah Arendt e Martin Heidegger, Garzanti, 2000Enegrén André Il Pensiero politico di Hannah Arendt, Lavoro, 2000Young-Bruehl Elisabeth Hannah Arendt (1906-1975): per amore del mondo, Bollati Boringhieri, 1990Stephen J. Whitfield Into the Dark: Hannah Arendt and Totalitarianism, Brandeis University, 1980Harms, Klaus: Hannah Arendt und Hans Jonas. Grundlagen einer philosophischen Theologie der Weltverantwortung. Berlin: WiKu-Verlag (2003). ISBN 3-936749-84-1. (de)Paolo Terenzi, Per una sociologia del senso comune. Studio su Hannah Arendt, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2002.