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GIUSEPPE DOSSETTI


  RICORDO DI DON DOSSETTIProdi: "Attuali le sue parolesui servitori dello Stato"
Nel decennale della morte di don Dossetti il presidente del Consiglio ha voluto ricordare il sacerdote citando una sua riflessione riguardo agli uomini di governo
 Bologna, 11 dicembre 2006 - Nel suo intervento per ricordare il decennale della morte di Giuseppe Dossetti il presidente del consiglio Romano Prodi ha citato una riflessione dello stesso Dossetti sul capitolo XII dell'epistola ai Romani di San Paolo. «Dossetti - ha detto Prodi - disegna il profilo alto, in un certo modo sacro, del compito affidato ai servitori dello stato. Riflettendo sul capitolo XII dell'epistola ai Romani, Dossetti fa rilevare 'altissima considerazione di San Paolo per l'autorità dello Stato e per gli uomini che lo governano' anche se sono romani - ha continuato il premier citando Dossetti - anche se sono pagani, anche se si valgano di questa autorità contro Dio'. San Paolo li chiama 'ministri' e 'diaconi', cioè uomini dediti al servizio. E tuttavia alla fine - sottolinea Prodi continuando la citazione di Dossetti - quando si tratta di inculcare ai romani che bisogna pagare il tributo a chi si deve, qualunque tributo, allora si indicano coloro che esigono il tributo non più comedia coni, come ministri semplicemente, ma con una parola più forte, più comprensiva: quella di operatori liturgici, nel senso evidentemente dei liturgici che apprestavano i servizi pubblicon ello Stato greco, gli operatori liturgici di Diò».
Prodi, a conclusione del suo intervento cita un passo importante scritto da Dossetti a proposito dell'epistola ai Romani: «A me pare che gli uomini i quali vedono profilarsi uno stato capace di imporre loro dei gravi sacrifici di ordine materiale allo scopo però di avviare ad una reformatio del corpo sociale e ad una maggiore aequalitas fra gli uomini debbono vedere finalmente profilarsi i liturgici di Dio». «È una pagina - ha sottolineato Prodi - che mi è molto presente, che ci richiama all'altezza e alla responsabilità di chi si fa servitore dello stato. Una pagina che, non ho bisogno di spendere parole per illustrarne le ragioni, mi accompagna in questo tempo della mia vita e, in special modo, in questi giorni e in queste ore».