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Solo il 50% delle abilità nella lettura e nella matematica derivano dal patrimonio genetico


La rivista Nature Communications ha pubblicato uno studio, secondo me molto interessante, basato sulla somministrazione di test numerici e verbali a 1500 coppie di gemelli di 12 anni. I risultati ottenuti nei test dai gemelli identici, sono in media del 50% più vcini rispetto a quelli dei gemelli eterozigoti, e il risultato è stato identico nel caso di punteggi alti o bassi. I ricercatori che hanno ideato questo test hanno quindi interpretato i dati affermando che in media, solo il 50% delle abilità in materia di matematica e di lettura possono derivare dal corredo genetico dell'indivduo, possono cioè in qualche modo essere "tramandate"; inoltre, hanno osservato, secondo quanto riferisce il portale www.ansa.it, da cui la notizia è tratta, che non ci sono singoli geni precisi responsabili di queste abilità, ma sono invece numerosi ed interconnessi. Non è possibile quindi isolare, in qualche modo, il singolo gene responsabile delle capacità di lettura o di quelle di calcolo e logica.Al di là dei risultati forniti dagli scienziati, io sono da sempre convinta che l'intelligenza è una qualità "plastica", che solo in parte esiste alla nascita. L'intelligenza, intesa come capacità di adattarsi, risolvere i problemi e raggiungere gli scopi prefissi, è una qualità che va esercitata, senza pensare che tanto è inutile, perché o ci si nasce o non si diventa abili, per esempio, in matematica.Questo significa che dobbiamo metterci alla prova, e più che essere competitivi rispetto agli altri, dobbiamo prima sfidare noi stessi a migliorare...Buon pomeriggio, Marion