Donna, lavoro e casa

Quando ti muore un fratello tra le braccia


Sergio Mattarella, neo eletto presidente della Repubblica, oggi al suo primo giorno effettivo di lavoro, ha estratto suo fratello dalla macchina crivellata di colpi, per poi vederlo morire tra le sue braccia. Credo che qusesta sia una ferita terribile, indelebile, devastante, come quella provata nel caso della morte del piccolo Stefano che usciva dalla sinagoga. Storie di violenze e di odio, al di là delle ragioni che l'hanno scatenate.Così oggi assistiamo ad altrettante scene di odio, da quelle relative all'uccisione del pilota giordano, alla esecuzione della terrorista in Giordania, solo per citare gli episodi che oggi sono sulle prime pagine di giornali e telegiornali.Io mi sento di rispondere così:Gesù disse ai suoi discepoli: «Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro… (dal Vangelo di Luca 6,27-38) Nota: "porgi l'altra guancia" non significa "arrenditi" all'odio, e laciati sopraffare da chi è violento. Significa per me "non rispondere alla violenza con altra violenza, se possibile, ma trova le ragioni  vere e profonde che uniscono anziché dividere"Marion