Donna, lavoro e casa

Riflettere e scrivere


Riflettere e scrivere, due attività davvero particolari durante le nostre giornate. Dico particolari, perché richiedono tempo per noi stessi, pazienza nell'ascoltarsi, nell'ascoltare la realtà e trovare forme appropriate per descriverla. Quando si scrive, infatti, a differenza di ciò che accade nel parlato, ogni parola sta al suo posto in modo unico, perché a suo modo, con un insieme di suoni, deve tradurre un'impressione ben precisa o sfumata, un aspetto irrilevante o fondamentale di ciò che si sta osservando, e ogni aggettivo diventa un colore su un foglio di carta inizialmente bianco che dipinge prima macchie, poi figure sempre più precise, poi effetti sulle figure per tradurre ciò che il pensiero ha elaborato.Mia nonna, quando dovevo fare un tema per la maestra, mi diceva sempre "ricordati cosa diceva il Manzoni alla nipotina quando gli chiedeva i consigli per scrivere bene: 1) pensarci su; 2) pensarci su; 3) pensarci su.." E io pensavo "che noia pensare, le parole mi vengono così, spontanee, cosa mai dovrò costruire con il pensiero....????"Noi non osserviamo solo empiricamente la realtà, l'osservazione e la riflessione sono un tutt'uno; in ciò che noi vediamo, sentiamo, odoriamo, respiriamo, c'è già intrinsecamente, una sovrastruttura della nostra mente, che seleziona, cataloga, ordina, riveste di emozioni e di sentimenti quello che apparentemente è oggettivo.Ecco perché pensare, riflettere e scrivere sono attività importanti: perché non avvengono di getto, ma impongono alla nostra mente un lavoro di cesello sulla realtà, interiore ed esteriore, che viviamo.Vorrei condividere questa riflessione con chi come me ha il piacere di scrivere un blog. In fondo, scrivere per me è una meraviglia, come ho cercato di spiegare.Marion