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Post N° 35


Camere a gasHanno funzionato ininterrottamente, ad Auschwitz ed a Birkenau, ingoiando convogli interi di ebrei, provenienti dalla Germania, dalla Polonia, dalla Francia, dall'Ungheria, dal Belgio, dall'Olanda, dalla Grecia, dall'Italia. Treni e treni di uomini, donne e bambini, stipati in carri bestiame, scaricati sulle rampe dei Lager ed avviati alle finte docce dalle cui tubature, invece dell'acqua, usciva il gas letale, il famigerato Zyklon B, un conglomerato di cristalli di silicio saturati con acido cianidrico, prodotto dalle consociate di quella stessa IG Farben che impiegava il maggior numero di prigionieri nello stesso campo di Auschwitz Perché Auschwitz era stato progettato, costruito, organizzato per questo: da un lato sfruttare la manodopera che le SS vendevano a condizioni di favore alle industrie installate nei dintorni, dall'altro procedere allo sterminio soprattutto degli ebrei, ma anche degli zingari, a ritmi accelerati. Nel disimpegno della camera a gas, i cadaveri erano privati degli occhiali e delle protesi, ed i capelli delle donne tagliati. Dopo di che i corpi erano caricati sul montacarichi e portati al pianterreno. Alcuni cadaveri venivano trascinati direttamente verso i forni. Altri venivano portati nel magazzino dei cadaveri di fronte al montacarichi, che serviva anche come luogo per le esecuzioni capitali mediante la fucilazione. Subito prima dell'incenerazione, i prigionieri del Sonderkommando rimuovevano i gioielli, che gettavano in apposite cassette numerate; denti con otturazioni di metallo, corone e ponti d'oro o fatti con altri metalli preziosi venivano estratti dalle bocche delle vittime gassate e depositati in una cassa marcata "Zahnstation" (stazione dentale…)                     
Ci volevano circa due ore per svuotare la camera a gas. Inizialmente i cadaveri erano portati ai forni su speciali carrelli montati su rotaia, come si faceva nel campo grande. I carrelli servivano anche per caricare i corpi nelle storte dei forni. Questa soluzione, però, non durò a lungo. Su iniziativa del kapò August Bruck, s'introdussero speciali barelle per cadaveri, che si potevano infilare nelle storte. Per facilitare il carico, le barelle venivano lubrificate con acqua saponata. I metodi di carico dei corpi variavano: ogni squadra di servizio ai forni aveva la sua tecnica. Ad esempio, la squadra di Tauber metteva due cadaveri nella storta per due volte, poi aggiungeva il maggior numero di corpi di bambini al secondo carico. Nel frattempo specialisti delle SS studiavano gli effetti delle infezioni, degli aborti, dei trapianti di organi, del comportamento al limite delle possibilità di sopravvivenza in condizioni atmosferiche impossibili, usando come cavie uomini, donne, bambini attinti dai convogli, prima di mandarli nelle camere a gas. Quando il crematorio non riusciva a smaltire la razione giornaliera di cadaveri, questi venivano bruciati in grandi cataste nei dintorni del Lager, appestando l'aria di un lezzo nauseante. Per quantità e qualità, Auschwitz è stato il Lager dove l'inventario dei crimini, degli orrori e della morte ha assunto dimensioni apocalittiche. Stando alle ammissioni di Rudolf Höss che fu comandante di quel Lager dal 1940 al 1942, solo in quel periodo furono assassinati nelle camere a gas non meno di 4.200.000 individui d'ogni età e condizione. Ma l'ecatombe continuò a ritmo sostenuto e cessò solo con la fine del campo. Alle SS il Lager rendeva anche quando gli schiavi erano morti. C'erano le loro spoglie da dividere. Treni interi di indumenti sottratti ai deportati, camion carichi di casse di gioielli e denaro furono spediti da Auschwitz a Berlino, al quartier generale delle SS: anche questi erano i proventi della "soluzione finale".