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EVANGELICI



Chiesa Cristiana Evangelica di La Spezia

La mia sorellina in Cristo: Debora Viti

 
 
 
 
 
 
 

CELINE DION

 All by myself

 

Better in time

 

 
 
 
 
 
 
 

MICHAEL BOLTON

A love so beautiful
 

All for love

 

 
 
 
 
 
 
 

WHITNEY HOUSTON

I Will Always Love You
 

 
 
 
 
 
 
 

FRANK SINATRA

My way

 
 
 
 
 
 
 

JANE BIRKIN & SERGE GAINSBOURG

Je t'aime moi non plus

 

 
 
 
 
 
 
 

GLORIA GAYNOR

I will survive

 
 
 
 
 
 
 

LA CURA

Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome; tu sei mio!
Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te;
quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno;
quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato
e la fiamma non ti consumerà,
perché io sono il SIGNORE, il tuo Dio,
il Santo d'Israele, il tuo salvatore;
Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
sei stimato e io ti amo.
Non temere, perché io sono con te.

 
 
 
 
 
 
 

DIO è MORTO, RINASCIMENTO

Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto,
ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è
risorto

Rinascimento

 
 
 
 
 
 
 

AUSCHWITZ

Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino,
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento....

Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento
nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento...

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento...

Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento...

Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento...

Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà...

Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà...

 

 
 
 
 
 
 
 

NEGRAMARO - MERAVIGLIOSO

Ma il cielo è sempre più blu



FINE


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Baciami ancora



Le donne amano

Bleeding love

 

 

 
 
 
 
 
 
 

BRANI REPERTORIO CORALE ECUMENICA DELLA SPEZIA



Shir LaShalom

Questa canzone ha una storia
controversa.
Eseguita per la prima volta nel
'69 dalla potente voce della solista
di un gruppo canoro militare, fu
contestata come antipatriottica.
Diventata poi l'inno dei pacifisti,
fu cantata da Rabin sul podio, il
giorno del suo assassinio.
Significatamente il foglio contenente
proprio le parole di questa canzone,
macchiato di sangue, fu trovato
nella tasca della sua giacca

 
 
 
 
 
 
 

 

 
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Israele

Post n°34 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da lavvv

 Lettera di un ebreo dal ghetto

 Qualche cosa di molto sorprendente accade oggi nel mondo: Dio non ascolta coloro che lo invocano! Dio ha nascosto al mondo la sua faccia! Per questo gli uomini sono abbandonati alle loro più selvagge passioni. In un tempo in cui queste passioni dominano il mondo, è naturale che le prime vittime siano proprio coloro che hanno conservato vivo il senso del divino e del puro.

Questo può non essere consolante, ma il destino del nostro popolo è stabilito non da leggi terrene, ma da leggi ultraterrene. Colui che impegna la sua fede in questi avvenimenti, deve vedere in essi una parte della grandiosa realizzazione dei piani divini, al cui confronto le tragedie umane non hanno alcun significato. Questo non vuol dire tuttavia che un ebreo devoto debba accettare semplicemente il giudizio, qualunque esso sia, dicendo: “Dio ha ragione, il suo giudizio è giusto”. Dire che noi meritiamo i colpi che riceviamo significa disprezzare noi stessi e non tenere in gran conto il nome di Dio.

Stando così le cose, io naturalmente non aspetto un miracolo, e non chiedo al mio Dio di aver pietà di me. Egli mi tratti pure con la stessa indifferenza che ha mostrato a milioni di altri membri del suo popolo; io non sono un’eccezione alla regola, e non pretendo che Egli mi conceda un’attenzione particolare; io non cercherò di salvarmi, non tenterò di fuggire da qui. Preparerò il lavoro bagnando i miei abiti di benzina: le bottiglie di benzina mi sono care come il vino lo è a chi si ubriaca; appena avrò versato l’ultima bottiglia sui miei abiti, metterò questa mia lettera nella bottiglia vuota e la nasconderò tra le pietre. Se qualcuno più tardi la troverà, potrà forse capire i sentimenti di un ebreo, di uno di questi milioni di ebrei che sono morti: un ebreo abbandonato dal Dio a cui credeva tanto intensamente.

                                 

Io credo al Dio d’Israele, anche se egli ha fatto di tutto per spezzare la mia fede in lui. I miei rapporti con lui non sono più quelli di un servo di fronte al padrone, ma quelli di un discepolo di fronte al maestro. Io credo alle sue leggi, anche se contesto la giustificazione dei suoi atti. Io mi piego davanti alla sua grandezza, ma non bacerò il bastone che mi infligge il castigo. Io lo amo, ma più ancora amo la sua Legge. Ed anche se mi fossi ingannato nei suoi confronti, continuerei ad adorare la sua Legge. Dio significa religione, ma la sua Legge significa saggezza di vita.

Tu dici che noi abbiamo peccato. Certo, noi abbiamo peccato; e ammetto anche che noi veniamo puniti per questo; tuttavia vorrei che tu mi dicessi se c’è un peccato sulla terra che meriti un tale castigo. Ti dico tutto questo, mio Dio, perché credo in te, perché credo in te più che mai, perché ora so che tu sei il mio Dio e non il Dio di coloro i cui atti sono l’orribile frutto della loro empietà militante.

Io non posso lodarti per gli atti che tu tolleri, ma ti benedico e ti lodo per la tua maestà che ispira timore. La tua maestà deve essere veramente immensa, perché tutto ciò che accade in questo tempo non ti impressioni. La morte ora non può più aspettare. Devo smettere di scrivere. Il sole tramonta e io ti ringrazio, Dio, perché non lo vedrò più sorgere.

Muoio sereno, ma non soddisfatto; da uomo abbattuto, ma non disperato, credente, ma non supplicante, amando Dio anche quando mi ha respinto. Ho adempiuto il suo comando, anche quando, per premiare la mia osservanza, egli mi colpiva. Io l’ho amato, lo amavo, lo amo ancora, anche se mi ha abbassato fino a terra, mi ha torturato fino alla morte, mi ha ridotto alla vergogna, alla derisione.

Ti amerò sempre, anche se non vuoi. E queste sono le mie ultime parole, mio Dio di collera: tu non riuscirai a far sì che io ti rinneghi. Tu hai tentato di tutto per farmi cadere nel dubbio. Ma io muoio come ho vissuto, in una fede incrollabile in te. Lodato sia da tutta l’eternità il Dio dei morti, il Dio della vendetta, il Dio della verità, il Dio della fede, che presto mostrerà nuovamente il suo volto al mondo e ne farà tremare le fondamenta con la sua voce onnipotente. Ascolta, Israele: l’Eterno è il nostro Dio, l’Eterno, l’Unico, il Solo!

 (Da Sefer, n. 24).

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