Lamine sovrapposte
Flusso laminare - Flusso il cui comportamento è determinato dalle forze di attrito interno. Nel flusso laminare, a differenza del flusso turbolento, gli strati infinitesimi di fluido scorrono dolcemente uno sopra l’altro, senza che avvenga alcun rimescolamento, neanche a livello microscopico. (treccani)
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Il paradiso dei writers
Post n°87 pubblicato il 03 Giugno 2013 da delego.in.te
Da molti mesi, sempre più spesso, a Milano e dintorni, vengono fermati ed identificati writers provenienti dalle più svariate nazioni. Più che artisti, sono soprattutto quelli che imbrattano i treni, creando ingenti danni. L'ATM (Azienda Trasporti Milanesi) spende 600 mila euro l'anno per la manutenzione dei mezzi, di cui 400 mila euro per eliminare i graffiti dai treni. I vertici dell'azienda di trasporti hanno un sospetto sempre più forte: «L'assenza di una legislazione dura attira i writer dall'estero». Arrivano dal Nord Europa, dalla Spagna, dalla Grecia, dal Portogallo: «Questo - sostiene l'azienda - è quasi certamente dovuto al fatto che in Italia non rischiano l'arresto, al più vengono identificati e rilasciati a piede libero. Paradossale è quanto avvenuto, a novembre, nella stazione di Gorgonzola: un ragazzo è stato consegnato di sera alla polizia e la mattina dopo stava già cercando di "assaltare" un altro treno». In rete girano, addirittura, «manuali» e «vademecum» delle tecniche d'assalto alla rete metropolitana milanese: i writers condividono la mappa delle stazioni vulnerabili, la lista delle griglie d'areazione scollegate dai sistemi di sicurezza, gli orari di attivazione delle linee elettriche e i turni delle ronde. Che dire? Si parla di detassare il lavoro per attirare gli investimenti, che ormai c'è più turismo nelle ex-aree industriali tedesche riqualificate che a Pompei, perchè non organizzare questo turismo spray? Si potrebbero punire quelli che imbrattano soltanto, ma organizzare spazi e festival o manifestazioni o concorsi per quelli bravi. Tra l'altro il "graffitismo" ha ormai una bell'età. Nato alla fine degli anni '60 per mano di un ragazzo di New York che girava tutto lo stato apponendo la sua firma "Taki 183", reso famoso da un articolo del New York Time. Evolvendosi nei disegni durante gli anni '70 per poi esplodere negli anni '80. Veicolato dalla musica Rap, dalla Break Dance e dalla cultura Hip Hop, passando per Africa Bambata che fonda a New York nei primi anni '80, la "Zulù nation", una comunità internazionale per "la pace, l'amore, l'unità e il divertimento". Poi trasformata in arte grazie al fenomeno Keith Haring, morto a soli 32 anni e le cui opere sono superquotate, ma lui è una delle poche eccezioni. Una componente che ha sempre accompagnato i graffitari è l'illegalità. Sono nati anche per questo. Per sfidare la legalità e l'ordine metropolitano. I graffiti sono diventati un'emergenza per le maggiori capitali del mondo. Tra criminalizzazione e integrazione, le amministrazioni metropolitane devono fare i conti con le bande, i teppisti, gli artisti. New York, Parigi e Londra hanno messo a disposizione vecchi muri e palazzi dove si possono realizzare i graffiti. Ma il problema resta perché i tags (le firme in gergo) non possono essere recintati ed invadono continuamente spazi. In Italia arrivano negli anni '80, ma esplodono negli anni '90 con il movimento studentesco della "Pantera" ed il graffitismo diventa l'espressione dei centri sociali. Il movimento hip-hop in Italia legato ai centri sociali ha una forte caratterizzazione politica, a differenza di quello americano che era soprattutto legato alle bande ed ai nuovi gangster. L'hip hop ed il graffitismo continua ancora ad esistere, ma ha perso già da molti anni la sua forza dirompente. Per quanto mi riguarda avrebbe senso in paesi o società che non l'hanno ancora conosciuto. |
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