Lamine sovrapposte

Compra un posto in prima fila


Musica: Blue Beat - Spettatrice in prima fila
Filippo Berselli, senatore e coordinatore del Pdl in Emilia Romagna, entrato in Parlamento la prima volta 30 anni fa con l’Msi che a sorpresa, non sarà candidato dice: "Con il Porcellum non si sostengono costi individuali per l campagna. Per questo pagano tutti con il sorriso sulle labbra".Spiega ancora Berselli: “Paga solo chi si trova in cima alla lista e che quindi ha buone chance di essere eletto, sicuramente non quelli in seconda fascia”.È quello che chiedono il PD e il PDLai loro candidati.  É una sorta di balzello. Pagano i primi sei nella lista al Senato e i primi nove della Camera.Variano le cifre: il Pd chiede 35mila euro, il Pdl 25mila. Variano anche i metodi di pagamento: il PDL pretende la somma in anticipo e cash, nel PD si può rateizzare la cifra.
 Gli aspiranti onorevoli lo chiamano tranquillamente e senza scandalo  “contributo alla campagna elettorale”. Carlo Giovanardi (alle prossime politiche corre per il Senato, dietro a Silvio Berlusconi e ad Anna Maria Bernini)  chiarisce: “Ciascuno di noi versa la stessa cifra, poi ovviamente se non vieni eletto ti viene restituito fino all’ultimo centesimo”.Il sistema è ormai diventato una tradizione. Racconta Andrea De Maria (candidato alla Camera con il PD dopo aver sbancato alle parlamentarie di Bologna con oltre 10mila preferenze):  “Diamo una mano al partito dai tempi del Pci.  Qui in Emilia Romagna la somma richiesta è 35mila euro, da versare nei cinque anni di legislatura con un prelievo dalle indennità da parlamentari. Non c’è niente di male”. Enzo Lattuca (classe 1988, enfant prodige del Pd alle prossime elezioni) dice invece: “Quello che mi chiederanno verserò, sono le regole e le rispetto”. “Al limite chiederò un prestito in banca. Non credo incontrerò difficoltà”.  Chissà qual è la banca di riferimento.Contributi a rate anche nella Lega Nord. Secondo quanto raccontato alla Procura di Forlì dalla ex-segretaria di Umberto Bossi Nadia Dagrada, dal 2000 il Consiglio federale del Carroccio obbliga i candidati a pagarsi il seggio in Parlamento, facendo firmare un’impegnativa davanti al notaio. L’accordo prevede 2000 euro al mese alla prima elezione, e 2400 euro alla seconda, da versare nei 60 mesi di legislatura.Fonte: Il Fatto Quotidiano