Lamine sovrapposte

Battiato e le troie


Musica: Franco Battiato - Povera patriaAlcuni giorni fa Franco Battiato è balzato sulle prime pagine dei giornali per le frasi dette in un'intervista.Il 26 marzo è intervenuto al Parlamento europeo, in veste di assessore al Turismo della Regione Sicilia.Dopo l'intervento è stato intervistato da un giornalista e parlando dei politici italiani ha detto: «Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile». «Questa Italia fa schifo. Sono servi dei servi dei servi».La cosa ha scatenato molte polemiche soprattutto nel nostro Parlamento. Battiato e stato buttato fuori dalla Assemblea Regionale siciliana. Visto che si trovava, Crocetta, ha fatto fuori anche Zichichi. Tanto per gradire.«Sono stato frainteso», si è difeso Battiato. «Prendo atto con dispiacere che la mia frase, che ovviamente si riferiva a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica da mercimonio offensiva della dignità delle donne, sia stato travisata e interpretata come una offesa al Parlamento attuale, per il quale ho stima, o per le donne».
 Ormai la frittata era fatta. Il cattivo è stato punito e l'Italia e il Parlamento Italiano possono continuare a agire nella loro purezza.Nessuno si è posto domande sulla veridicità del contenuto delle sue dichiarazioni.  Battiato non è nuovo a questo tipo di affermazioni sui politici italiani. Lo ha già fatto in qualche canzone.Un brano molto celebre in cui parla male dei governanti è "Povera patria" (1991).Il testo recita così:Povera patria! Schiacciata dagli abusi del poteredi gente infame, che non sa cos’è il pudoresi credono potenti e gli va benequello che fanno e tutto gli appartiene.Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoniquesto paese è devastato dal dolorema non vi danno un po’ di dispiacerequei corpi in terra senza più calore?Non cambierà, non cambieràno cambierà, forse cambierà.Ma come scusare le iene negli stadie quelle dei giornali?nel fango affonda lo stivale dei maialime ne vergogno un poco, e mi fa malevedere un uomo come un animale.Non cambierà, non cambieràsì che cambierà, vedrai che cambierà.Voglio sperare che il mondotorni a quote più normaliche possa contemplare il cielo e i fioriche non si parli più di dittaturese avremo ancora un po’ da vivere…La primavera intanto tarda ad arrivare.Sembra che nessuno si sia scandalizzato per questa canzone quando è uscita. Fu, anzi, considerata splendida e piena di comprensibile indignazione. Siamo nel 1991, prima dell'era di Berlusconi e dei suoi lacchè a "destra" e a "sinistra". Come siano andate le cose dopo e soprattutto negli ultimi anni lo sappiamo benissimo.  Veniamo al significato del termine "troia". Secondo il vocabolario Treccani:tròia s. f. [lat. mediev. troia, forse voce espressiva che imita il grugnito del maiale]. – 1. La femmina del maiale, spec. con riferimento a quella destinata alla riproduzione; è sinon. pop. di scrofa (ma sentito in genere come volg.) 2. fig., spreg. Puttana, soprattutto come insulto. ◆ Dim. troiétta e troiettina; accr. troióna e anche troióne m.; pegg. troiàccia (tutti quasi esclusivam. in senso fig.).Condideriamo il primo significato: la femmina del maiale. Ai tempi di Povera patria definiva i politici buffoni e gli uomini maiali. Come già detto nessuno si era scandalizzato. Non ci sarebbe da scandalizzarsi comunque neanche ora se le donne fossero definite maiale, ma non è questo il caso.Probabilmente si riferiva al secondo significato: puttana. Sia nel senso di donna che vende il proprio corpo per soldi che nel senso di uomo o donna che per soldi, o per altri favori, vende la propria dignità e tradisce la fiducia datagli dagli elettori.Di cosa ci si scandalizza?Cosa bisognerebbe dire, allora, del libro di Paolo Guzzanti (ex-deputato del PDL) "Mignottocrazia - La sera andavamo a ministre"? 
Mignottocrazia è diventato un neologismo per indicare una classe politica che ha al suo interno diverse figure passate direttamente dal letto ai banchi del Parlamento o di qualche consiglio regionale.Nel 2008 Guzzanti parlando della "politica" dice: «Più di scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga: ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamento. Il punto, lasciamo perdere la Carfagna, facciamo finta che non esista è: è ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente?».(Il Messaggero)Tutto ciò che è stato creato intorno alle dichiarazioni di Battiato, ha l'aria di un polverone perbenista e nient'altro. Si nega l'evidenza mascherandola con una "indignazione per l'offesa alle donne e alle Istituzioni" che non era affatto l'intenzione del cantautore.«Le parole pronunciate dall'Assessore Franco Battiato offendono le Istituzioni e tutte le donne italiane» ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini.