Lamine sovrapposte

La mitica giraffa


 La giraffa un tempo veniva chiamata cameleopardo.Gli studiosi classici e medioevali e i viaggiatori nel descrivere gli animali inusuali li comparavano ad altri animali più familiari: le giraffe erano chiamate cameleopardo perchè si credeva che fosse una creatura metà cammello e metà leopardo. Il leopardo stesso era così chiamato poiché storicamente si riteneva che fosse metà leone (in latino: leo) e metà pantera (in latino: pardus). Giraffa camelopardalis è ancora oggi il nome scientifico della giraffa.Le creature mitiche spesso sono chiamate chimere, una combinazione di due o più animali.La giraffa, quindi, potrebbe essere una creatura mitica.Il 18 novembre 1487 fu regalata una giraffa a Lorenzo il Magnifico da Kaytbey, Sultano di Babilonia. Essa, non abituata ai climi della penisola, morì molto presto, il 2 gennaio 1488.Nel Tributo a Cesare affrescato nel Salone della villa di Poggio a Caiano, lasciato incompiuto da Andrea del Sarto e completato da Alessandro Allori, si nota sullo sfondo una giraffa che avanza quale dono per Cesare in effetti era stata regalata a Lorenzo il Magnifico da Kaytbey, Sultano di Babilonia (Guarda il dipinto).Sembra al dono al Magnifico si sia ispirato anche il Pinturicchio nel dipingere un suo quadretto raffigurante l’ Adorazione dei Magi: nella piccola tavola, dipinta su commissione della famiglia Vitelli di Perugia, si osserva nel corteo dei Magi quel raro animale maculato che certo doveva costituire una favolosa novità per la penisola.La giraffa fece tanto scalpore a Firenze che fu rappresentata in altre opere:Giorgio Vasari ed il discepolo Marco da Faenza dipingono Il Magnifico che riceve l’omaggio degli ambasciatori: si tratta del dipinto che raffigura con precisione la vicenda storica in cui Lorenzo riceve la giraffa dall’ambasciatore del sultano d’ Egitto, e si trova a Palazzo Vecchio, nel Quartiere di Leone X, stanza di Lorenzo il Magnifico;Domenico del Ghirlandaio dipinge la giraffa nel corteo di una Adorazione dei Magi, dipinta nella cappella Tornabuoni in Santa Maria Novella;il Bachiacca, anch’ esso pittore fiorentino che lavora per la corte medicea, dipinge La caduta della Manna, si trova oggi esposta alla National Gallery of Art di New York;Filippino Lippi (fiorentino) immortalò la giraffa Nell'Assunzione al cielo della Vergine dipinta nella Cappella Carafa della Basilica di Santa Maria Sopra Minerva a Roma .
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