Friendship

Ieri e oggi


Scrive lo storico Tom Segev, esponente di spicco dei 'nuovi storici' israeliani, n un intervento su Haaretz, riportato sul Corriere del 5 osto 2006 a pag. 9, rispondendo alle domande dell'intervistatore. Qui riporto alcuni passi:Che ruolo attribuisce agli Stati Uniti in questo nuovo conflitto con il Libano?"Bisogna dire che Israele ha goduto di ampio sostegno da parte degli USA sin dalla sua fondazione. Con grandi effetti positivi: dai diritti fondamentali, alle libertà costituzionali, alla qualità della vita: Un'americanizzazione che ancora oggi condiziona le élite dirigenti. Negli anni recenti però, Washington ha perseguito una politica mediorientale che non è stata positiva, né per gli Israeliani né per i palestinesi". ..."E' stato raggiunto un livello di brutalità inimmaginabile. I bombardamenti su Beirut, la strage di Cana, la distruzione del Libano. E dall'altra parte i razzi sui civili rimasti in Galilea, i più deboli, i più poveri, quelli che non sono potuti andar via. C'è un'insopportabile facilità a sparare.  Da parte israeliana è il frutto anche dell'oppressione esercitata ormai come routine a Gaza e in Cisgiordania.  E non credo neanche che questa guerra si possa vincere, che Hezbollah scomparirà.  Persino con loro bisognerebbe convivere".In molti però, in Israele, sno convinti che non sia possibile un dialogo, né non Hamas né tantomeno con Hezbollah."Il problema è che anche loro non vogliono dialogare con noi. Per questo credo che l'Europa possa avere un ruolo importante,   Israele dovrebbe ascoltarla di più. Non vede solo bianco, è più sofisticata, più ragionevole. Gli Europei parlano con Hamas, Hezbollah, Siria, Iran.  Gli americani no,  in quest'area sono irrilevanti.  Ma l'Europa in molti casi da qui è guardata ancora con sospetto.  E la visone limitata e primitiva del presidente Bush ha la meglio". °°°°°°Tiziano Terzani, giornalista, ha detto...."quando ci si rende conto che la nostra esistenza è come lo starnuto di una formica......"