VOLA CON LE MIE ALI

Undici minuti P.Coelho


 
 […]Quando Maria entrò, la chiesa era completamente deserta. E, nel silenzio, potè contemplare le stupende vetrate, illuminate dalla luce esterna, la luce di una giornata lavata dal temporale della sera precedente. Davanti a lei, un altare con una croce vuota: lì non c'era uno strumento di tortura, con un uomo insanguinato in punto di morte, ma un simbolo di risurrezione, dove il mezzo del supplizio perdeva tutto il suo significato,il suo terrore, la sua importanza. Fu contenta di non vedere neppure immagini di santi che soffrivano, con macchie di sangue e ferite apertequello era soltanto un luogo dove gli uomini si riunivanoper adorare un'entità che non potevano comprendere. Si fermò davanti al tabernacolo dov'era custodito il corpo di un Cristo nel quale credeva ancora, anche se non rivolgeva il pensiero a Lui da molto tempo. Si inginocchiò e promise a Dio, alla Madonna, a Gesù e a tutti i santi che, qualsiasi cosa fosse accaduta quel giorno, lei non avrebbe cambiato idea e sarebbe partita comunque. Fece questa promessa perché conosceva le trappole dell'amore, e sapeva che possono modificare la volontà di una donna. Poco dopo, sentì una mano che le sfiorava una spalla e reclinò il capo per toccarla. "Come stai?" "Bene," disse la voce, senza alcuna venatura di affanno. "Benissimo. Andiamo a prendere un caffè." Uscirono tenendosi per mano, come due innamoratiche si rivedevano dopo molto tempo. Si baciarono; qualcuno li guardò scandalizzato. Entrambi sorridevano per l'imbarazzo che stavano suscitandoe per i desidèri che risvegliavano con quella scena sì, sapevano che gli altri avrebbero voluto fare le stesse cose. ERA QUESTO L’UNICO SCANDALO. Entrarono in un bar simile a mille altri; quel pomeriggio, però, appariva diverso perche’ LORO ERANO LI, e si AMAVANO…[…]