Sado Caustico

ANCORA TU?


E' incredibile, non riesco più a parlare di nient'altro, Mastella rispunta sempre fuori, è più indebellabile della psoriasi. Sono giorni che sto scrivendo un post fiume sui mutui "sub prime" e le implicazioni nefaste del consumismo come unica spinta dell'economia, ed ecco che il nostro Faccione nazionale se ne esce con un'altra delle sue, impossibile da ignorare. Avevo appena deciso di non commentare il suo recentissimo intervento a Ballarò, anche se ne avrei avute di cose da dire, specie sull'argomento "figli", che nell'occasione era riuscito a dribblare con il piglio di un numero 10 brasiliano. Stamattina però, appena seduto alla scrivania ho cominciato come al solito ad aprire i siti dei quotidiani nazionali, e rieccolo, e stavolta l'ha combinata grossa, stavolta non posso e non voglio stare zitto. Ad Annozero, condotto da Santoro, il Magistrato Clementina Forleo è intervenuta a favore del proprio collega di Catanzaro, Luigi De Magistris, per il quale Mastella ha chiesto al CSM il trasferimento cautelare. Le parole della Forleo sono pesanti come macigni: "È ora che il Sud si liberi dei don Rodrigo e dei suoi bravi". Un fendente mortale, che richiedrebbe una risposta cauta e meditata, invece Mastella che fa? Accusato di comportarsi come un Don Rodrigo, non trova meglio da fare che comportarsi come... DON RODRIGO! I giornali di stamattina sono pieni di suoi interventi in cui annuncia una conferenza stampa e fa affermazioni del tipo: "non accetto processi in piazza" e "ormai la RAI è fuori controllo al punto da consentire a Santoro di attaccare il ministro della Giustizia tutte le settimane". Non è possibile, non ci credo, sto sognando, ma come fanno a votarlo? Per fortuna che il peggior nemico di Mastella è proprio Mastella, e speriamo che non se ne accorga troppo presto. Se continua così lasciatelo parlare, fatelo dire, più parla e prima ce lo togliamo di torno. Non si accorge nemmeno che, quando se ne esce con certe frasi, dargli addosso è più facile che sparare sulla Croce Rossa.Ad esempio: Quando una persona non ama i processi in piazza, in piazza non ci va! Invece il nostro Ministro della Giustizia, che per il suo ruolo dovrebbe essere più sfuggente e cauto di quella buonanima di Enrico Cuccia, da quando è stato eletto ha accumulato tante e tali presenze in televisione che ormai ha più ore sullo schermo che elettori. Uno che "occupa", nel vero senso della parola, gli strumenti mediatici, non vuole che chi gli elargisce così ampi spazi, poi lo pettini contropelo, come i gatti. A lui i processi in piazza non piacciono, vero? A lui andrebbero bene solo i comizi, dove solo lui avrebbe il microfono, e nessuno potrebbe interromperlo o contraddirlo. Mi ricorda tanto il comportamento di un'altra persona: uno psiconano, come si chiamava... ah si, Macholo, il nano cavaliere, quello con la bandana.Però che antipatico che deve essere questo Santoro, sta sulle balle a tutti. Quando c'era Silvio lo hanno silurato perchè attaccava sempre l'esecutivo, ora che Silvio non c'è più e sta all'opposizione, lui attacca sempre l'esecutivo, ma non la smette mai? Antipatico e rompicoglioni, senza dubbio, ma a questo punto chi potrebbe mai accusarlo di faziosità? Se la prende democraticamente con la destra, con la sinistra e con il centro, se la prende con chi comanda. E' questo il nocciolo della questione: chi comanda non vuol accettare e nemmeno rendersi conto che stare in cima vuol dire essere visibili, essere sempre e comunque il bersaglio preferito. Mastella si sente linciato, ora minaccia di sfiduciare il C.d.A. della RAI, la settimana scorsa ha minacciato di sfiduciare il Governo, la settimana precedente pure. Siamo sicuri che il rompicoglioni sia proprio Santoro?  Ma sopratutto mi viene in mente un consiglio di mio padre: "quando sei in autostrada e tutti vanno contromano, potresti essere tu quello che ha sbagliato ingresso". Quando la critica colpisce tutti senza distinzione di credo e appartenenza vuol dire che si tratta di autentica critica democratica, ma di questo, Clemente, esattamente come Silvio, sembra che ne sappia pochino, forse loro due sono troppo abituati ad essere circondati dai patetici "yes men". Su una cosa però differiscono Silvio e Clemente: a Silvio non potrei mai dire "A LAVORARE" perchè a lui, nonostante mi sia simpatico come un brufolo sul naso, devo riconoscere che di lavoro ne sa qualcosa, eccome. Per cui non mi rimane che dirlo solo a te Caro Clemente: A LAVORARE! Ma sul serio, perchè sembrerebbe che ti siano bastati 392 giorni di professione per prendere la pensione da giornalista!