Sado Caustico

Per Berlusconi un VFC (ovvero Veltroni Fini Casini).


Me ne sono stato buonino buonino per tutto il fine settimana, ho ascoltato i tam tam che si rincorrevano in lontananza e portavano notizie incredibili. Ora però non riesco più a stare in silenzio e voglio parlare, ma a modo mio come sempre, spietatamente. Il Berlusca ha sbandierato per mesi che Prodi sarebbe cascato sulla Finanziaria, Prodi invece non è caduto e anzi ha ottenuto di stanare definitivamente Dini il quale, da una parte per senso si responsabilità ha dovuto votare la Finanziaria, e dall’altra è stato obbligato a fare una esplicita dichiarazione sulla sua posizione, ed ha apertamente ammesso che secondo lui questo Governo non è in grado di assolvere ai suoi compiti (leggi: faccio parte della nuova campagna acquisti dello Psiconano ma sono un ex Governatore della Banca D’Italia e per questo non posso esimermi dal votare la Finanziaria). Potrebbe sembrare che l'ennesima defezione sia stata un indebolimento della maggioranza ma in definitiva non lo è stata, anzi, Dini esprimendo in Parlamento il suo pensiero ha solo sancito definitivamente la morte politica di tutte quelle piccole formazioni che stanno al di sotto del 5%. Più avanti vi spiegherò cosa intendo dire, ora torniamo ai fatti. Fallita la spallata, il Cavaliere si è lasciato sfuggire alcune dichiarazioni gratuite sull’impegno e la determinazione dei suoi alleati. Fini e Casini non stavano aspettando altro per defilarsi e lo hanno inchiodato al muro con dichiarazioni al vetriolo del tipo: “un vero leader non si permette mai di dare dei voti ai suoi alleati”; oppure: “la spallata non è riuscita perché abbiamo fatto solamente propaganda e non abbiamo fatto politica”. Queste dichiarazioni trasportavano anche, e nemmeno tanto velatamente, un paio di messaggi subliminali: “il Berlusca non è un vero politico, è un industriale prestato alla politica, e fa gli sbagli di chi non ha nessun tatto politico o diplomatico”; “il Berlusca sta invecchiando, non è più infallibile e ha toppato”. Lo Psiconano però ha si 71 anni, ma le sua cavolate le fa per convinzione, e non perché non ci stia più con la testa, che invece gli funziona ancora benissimo. Non appena ha captato i messaggi subliminali dei suoi "alleati" ha reagito da par suo, e in una manifestazione a Piazza San Babila (forse non ve lo ricordate ma Piazza San Babila nei miei anni studenteschi era il covo della destra reazionaria milanese) ha annunciato a sorpresa che Forza Italia si scioglie e nasce una nuova formazione politica “Il Partito del popolo per la libertà”, una formazione che raccoglierà chiunque, da qualsiasi partito esso provenga. Altro messaggio subliminale: “tutti quelli che sono insoddisfatti da AN, Lega Nord e dalla UDC eccetera sanno dove rivolgersi”. Al di la del nome scelto, che fa sembrare il nuovo soggetto politico di derivazione cinese, sta di fatto che con questa mossa, e con tutto il prologo di azioni e dichiarazioni politiche e programmatiche sciorinate in questi mesi, Berlusconi si è ormai posto più a destra di AN e, non per niente, il Berlusca ha sempre fatto la corte a tutte quelle forze dell’ultradestra fuoriuscite da AN, non ultimi la Mussolini e Storace. Ma il risultato più importante è un altro: con il suo gesto lo prsiconano ha suonato il requiem per la CDL, ed ora AN e UDC hanno le mani libere. Ora, comunque vadano le cose, alle prossime elezioni Prodi non ci sarà più, e il suo naturale sostituto sarà Veltroni, che per sua stessa ammissione non è mai stato un comunista, ma un moderato. Inoltre con tutte le defezioni che ha avuto, allo stato attuale AN nella pratica è una formazione politica moderata, al pari della UDC, insomma si sta delineando un nuovo panorama impensabile fino a pochi mesi fa e guarda caso Veltroni, Fini e Casini si mandano messaggi di dialogo per le riforme (sarà un caso ma le iniziali dei tre leader sono VFC). L'approvazione della finanziaria ha dimostrato una volta di più che dei partitini o dei gruppi misti non ci si può assolutamente fidare e se Veltroni & Co. hanno un briciolo di acume politico si getteranno anima e corpo a fare la nuova legge elettorale e con questo si toglieranno non pochi sassi dalle scarpe e faranno giustizia sommaria di tutti i vari Dini, Mastella eccetera, che con i loro 3 o 4 senatori hanno spaccato i maroni a tutta l’Italia per un anno e mezzo. In Parlamento il nuovo PD, la AN depurata, e la UDC, sulla carta sono una formazione da 52%. Insieme potranno votarsi la nuova legge elettorale ponendo uno sbarramento ai partiti al 5% e in questo modo faranno strage di quei quasi venti mini partiti e partitini che dovranno per forza di cose andare a Canossa e rientrare all’interno delle formazioni di provenienza. Senza più una rappresentanza come forze politiche, questi piccoli e mostruosi aborti della Legge Elettorale attuale non potranno più ricattare nessuno e torneranno ad essere quello che sono sempre stati, correnti all’interno dei partiti, alle quali però, per almeno una generazione (intesa come i 40 anni nel deserto del popolo d’Israele), non sarà più dato nemmeno un Sottosegretariato alla Immondizia, così imparano a rompere i qualleri. Varata la legge elettorale PD, AN e UDC potrebbero anche scoprire che fare le cose insieme non è stato poi così terribile, che in fondo si intendono e che bene o male loro sono la vera classe politica italiana, perché tutto il resto o è reazionario, o è rivoluzionario, o di politica non ci capisce una cippa lippa e sa fare solo marketing (e nemmeno tanto bene perché ad ogni piè sospinto mister “bandana” deve smentire se stesso). Potrebbe venirne quindio fuori davvero qualcosa di buono. Speriamoci, auguriamocelo e incrociamo le dita.