Le mie poesie.

PASSAGGIO 24.


 Eppure dobbiamo vivere, nonostante la vista del vuoto dentro le mani e tu sopra ad un filo a saperti sospeso, nonostante il percorso dove perdi comunque se arrivi al traguardo col tuo passo da corsa. Eppure dobbiamo vivere, malgrado il punto che divide di netto un tempo in avanti (quasi fosse immortale) e poi sguardi a ritroso di chi è nella corrente, come foglia, una carta, uno stelo di rosa, malgrado i saluti, le partenze per sempre, la speranza che un giorno si starà su una stella (e si riunirà la famiglia, con lo sposo e la sposa, un padre ed un figlio, la madre radiosa), nonostante le spalle che ti fanno straniero a chi nella mano ha le stesse tue pieghe nonostante l’amore che ha parole d’eterno e d’un tratto è fracasso di giorni d’inferno. Eppure dobbiamo vivere, perché a volte ti svegli nel mattino che inizia con la stanza già piena di cristalli e di specchi perché vivere è un lampo che non si trattiene, un ricordo di luce dentro pagine d’ombra, perché non c’è altra uscita a questa nostra ferita, qualche fuga, una tregua, prima che già sia finita.  Francesco_Palmieri