Le mie poesie.

COME IN ATTESA O QUI.


 Cosa vuoi che abbia a chiedere a te, che sei lo stesso buio, un punto di domanda sulla stessa via, farfuglio di un discorso mischiato ad un bicchiere che qualche volta è vino e troppe volte acqua per la sete che resiste. Altra bocca forse, altra lingua alle volute d’alta quota, l’uscita in mare aperto, un cosmo dentro al pugno. E si sta col mento in mano, come in attesa, di un inizio, di un colpo sulla porta, di un commesso viaggiatore (d’altro cielo, altre nuvole in valigia) o qui, tra parete e muro, a sollevare pesi sulle spalle, misurare variazioni e gravi perché sia corteccia e valva il guscio stretto da tenaglia, muscolo che tiene l’ingombro di memorie, i giorni abbandonati come un Cristo sulle braccia. Francesco_Palmieri