Creato da LeParoleMancate il 18/12/2010

.

.

 

Il momento mancato

Post n°2 pubblicato il 30 Dicembre 2010 da LeParoleMancate
 

 

In un età che sa essere facile solo per noi grandi seguivo un mio destino cadenzato,
ritmi che si propagano nell’ascoltare i genitori che credono in te che vogliono il meglio per te.

Un’età che nei tuoi 16 anni sembra un pò sterile e dove non sai ancora legare, le tue passioni alla libera scelta di viverle.

Si sa che a volte ascoltare i grandi diventa una forma di investimento inconsapevole perché senti di non poter avere una visuale ampia che possa dire quale è la scelta giusta per te.

Quelle azioni quotidiane che ti portano alla tua pienezza.
Ecco io mi definirei così nella mia adolescenza.
Un ibrido che non è un uomo, ma al quale vanno date delle responsabilità di un grande e un ragazzo/ino  quando  voleva poter concretizzare
un suo desiderio.

Una piccola premessa credo fosse doveroso farla a tutte voi, perché proprio nel nostro viversi possiamo poi comprendere le ragioni che ci portano a seguire le nostre scelte e non scelte.

E così per necessità e virtù, nel proseguo degli studi musicali che ormai affrontavo da anni, fu presa la decisione condivisa che andassi a cantare presso un coro importante al fine di perfezionare il mio orecchio musicale.

In questi frangenti si sa quello che non si vorrebbe, ma di certo non si è preparati all’imprevisto di una giornata qualsiasi, dove saprai che incontrerai persone nuove, dove devi affrontare gente più grande di te, che è da anni che canta e non hai ancora bene compreso quale ruolo avrai tu all’interno di questa aggregazione armonica.

Così volsi il mio sguardo un pò schivo alle persone che mi circondavano eseguendo le prove e cercando di entrare nella sintonia melodiosa di voci che abbracciavano la chiesa per un paio d’ore.

 Al termine fui avvicinato dal direttore che con una aria di autorevolezza ed insufficienza mi disse che come primo incontro era andato bene.

Fu in quel momento nel voltarmi, che vidi l’inaspettato ed imponderabile...
ne ricordo lo sguardo…
ne ricordo il sorriso…

ne ricordo gl’occhi…
lo ricordo talmente bene perché tutto quello che c’era attorno sfumò.
La visione di questa ragazza prendeva tutti i miei sensi, al punto che non sentivo più nulla al di fuori di lei.

Lei che rideva, attorniata da tante persone, il suo sorriso perfetto, le sue labbra perfette, un profilo importante, i suoi occhi taglienti ma allo stesso tempo dolci.

La guardai per un tempo che credo sia stato eterno dentro di me, la accompagnai con lo sguardo verso l’uscita della stanza, e in questo lasso di tempo, immobile senza fiatare, avevo memorizzato tutte le sue forme, dal taglio dei capelli, al suo corpo, al suo modo di camminare.

L'aspettai, tante volte, nelle prove successive.
L'aspettai invano perché non venne più, e in questi appuntamenti mancati, in un posto dove non conoscevo nessuno, compresi che il mio ingresso in quel tempio coincideva con la sua uscita.

Mi sono riempito di giustificazioni, con qualche pizzico di menefreghismo, tipico degli adolescenti, ma credo che avrei dovuto trovare le parole nel dirgli quello che avevo visto.

Perché ogni occasione è unica e vale la pena dichiararsi per dare luce alle proprie emozioni.

A distanza di anni ci penso ancora, all’emozione di un momento che sembra duri in eterno, alla sensazione che  ti svuota e riempie al tempo stesso, al nodo in gola che sentivo, al silenzio totale che mi ha avvolto, alla sua bellezza che andava oltre al canone estetico che potrebbero propinarti nei blasonanti programmi o riviste.

Eppure era bella, anzi bellissima per me, unicamente nel mio viverla, ed io non ero pronto, se pensiamo poi che aveva qualche anno più di me, mi sembrava irraggiungibile.

Mi sono domandato perché non l’abbia cercata, nei mesi successivi, o negli anni a venire.La risposta più semplice e coerente che posso trovare è proprio in quel sentimento che ho provato e provo tutt’ora.Il piacere di aver fermato il tempo, perché se c’è una cosa eterna è proprio questa, l’Amore.Per me ed in me nulla è cambiato ed una parte di me si è fermata.
Io continuo a vederla e viverla come quel momento, e se la vedessi, malgrado gli anni trascorsi io continuerei a vederla come in quel momento, con l’emozione di un adolescente che ha la consapevolezza di un adulto e credo fermamente che sia il sentimento più completo che ognuno di noi possa portarsi dentro.

Un sentimento che è in parte mancato, ma desidero custodire dentro di me.

LpM



 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963