Le Vie Dell'Oriente

Buddhismo: righe introduttive 


“Il Buddhismo nasce come metodo di vita per la comprensione razionale dell'Essere, la realtà dell'esistere, la cessazione di ogni sofferenza terrena. L'insegnamento del Buddha consegna all'umanità una consapevolezza illuminata della Realtà fenomenica.”
“Il Buddha fu un personaggio storico che cercò di dare un significato al dolore e alle malattie, una spiegazione esaustiva della morte, conducendo l'uomo al temine di quelle rinascite che, a causa degli egoismi e della sete di potere terreno, trascinano incessantemente nella ruota della vita. La parola del Buddha, meno che una religione, più che una filosofia, è in definitiva una dottrina realistica, che insegna un modo di vivere secondo un comportamento etico. Un comportamento che si basa essenzialmente sul distacco totale dalle passioni e dalla passionalità. Non Dio, non l'anima, non l'inferno e non il Paradiso dunque, ma l'uomo di fronte a se stesso con le sue sole forze e responsabile di ogni suo atto, artefice delle sue vite a venire e della fine assoluta di ogni sua angosciante rinascita: il Nirvana. Questa, in essenza, la predicazione dell'Illuminato, affinché ognuno divenga il Buddha. Ciononostante, una grandissima parte del Buddhismo si organizzò poi in forma religiosa e, a contatto con le varie credenze, i rituali, le pratiche anche magiche dei paesi in cui venne diffuso, si alterò considerevolmente, reintegrando una o molte divinità, reinserendo il concetto di anima, dei premi, dei castighi, del paradiso e dell'inferno; adattandosi quindi sia all'alto ideale dello Zen - mistico ed intellettuale - sia all'esoterismo magico-popolare del Tantrismo tibetano, sia mantenendo nel Piccolo Veicolo la dottrina ingenuamente superficiale delle prime confraternite di monaci.” G. Mandel, Buddha l'Illuminato, Introduzione