Le voci di dentro

Panico da pedofilia... attenzione con le accuse!


Questo pomeriggio ero in metropolitana, di ritorno da un appuntamento di lavoro al centro di Roma.Mi trovavo sulla banchina della fermata di Ottaviano (zona San Pietro) in attesa da un paio di minuti che passasse il treno. Dalla scala mobile scende una famigliola, composta da padre, madre, un bambino di forse un anno e una bimba di tre o quattro, che si fermano più o meno accanto a me. La banchina è piuttosto piena, ma non così tanto da potersi dire affollata.Si sa, i bambini giocano, sono curiosi, magari urlano un po'... ma va bene che sia così. Ad un certo punto, nel corso delle sue esplorazioni, la bimba mi guarda e mi sorride, poi mi saluta aprendo e chiudendo la mano.Io le sorrido di rimando e la saluto anch'io. I genitori sono intenti a parlare fra loro e non vedono la scena.La bimba continua a salutare e sorridere, e devo dire cha ha un visetto così simpatico che non posso fare a meno di rispondere al gioco. Considerate che io sono uno di quelli che se per strada un bimbo gli spara con la pistola giocattolo, faccio sempre finta di morire! ;-DDopo tre o quattro scambi di saluti e sorrisi, la bimba mi tira una coscia del jeans e a me viene spontaneo darle un pizzicotto leggero sulla guancia. Un gesto affettuoso, niente di doloroso, infatti lei ride... ma il padre no!- Lascia stare mia figlia! -, mi dice a brutto muso e a voce abbastanza alta da far voltare tutta la banchina a guardarmi.- Guardi che stavo solo rispondendo al saluto della bambina... -, non capisco in effetti perché mi sto giustificando, visto che il mio comportamento è stato del tutto spontaneo e innocente, ma lo faccio lo stesso.Quello arriva e afferra la bambina, portandosela dietro la schiena come a volerla proteggere, poi riprende ad attaccare: - Io li conosco quelli come te! -.- Quelli come me?! -, a quel punto mi sono incazzato, - E come sarebbero quelli come me?! Sono quelli che rispondono al saluto di un bambino per strada?! -.- Se se... che ti credi che non l'ho capito che volevi fare?! -, continua lui, mentre la moglie si avvicina e gli tocca una spalla, cercando di calmarlo. Evidentemente si è resa conto che il marito stava dando fuori di testa.- Ma tu sei scemo! -, gli dico, - Ma come ti permetti! -, aggiungo. Avrei potuto lasciar perdere, anzi avrei dovuto lasciar perdere, ma mi seccava aver fatto (anche se solo per un paio di secondi) la figura del pedofilo.La donna ha trascinato via il tipo quasi di peso, sorridendomi mortificata. La bambina che fino ad un attimo prima sorrideva, aveva cominciato a piangere, vedendo il padre arrabbiato. Anche il bimbo più piccolo ha ritenuto opportuno far sentire la sua voce, dimostrando notevoli capacità canore, un futuro tenore di successo.Io mi sono allontanato scuotendo la testa, mentre sentivo l'uomo che diceva qualcosa su di me, cercando anche il consenso degli altri... i quali, fortunatamente, non se lo sono filato.Inutile dire che, nonostante non avessi fatto niente, mi sono vergognato tanto, e, per quanto le persone attorno a me abbiano capito che quel tipo era un esaltato, probabilmente per due o tre secondi hanno pensato che io fossi un pedofilo.Questo mi ha fatto riflettere su quanto basti poco a rovinare la reputazione (e la vita) di un uomo...Ho vissuto sulla mia pelle, una milionesima parte di ciò che possono aver vissuto tutti gli innocenti che ogni anno vengono spiattellati sulle prime pagine dei giornali, accusati di qualche crimine orribile, anche se la polizia li ritiene soltanto dei sospetti. Ho pensato a quando alcuni anni fa, il giornale "Libero" pubblicò i nomi di quelli che avevano ricevuto una condanna per pedofilia... e mi è tornato in mente che almeno uno di quei nominativi era sbagliato.A parte il fatto che non capisco per quale motivo bisogna fare in modo che una persona che ha sbagliato una volta, debba essere messa nella condizione di non poter più vivere... Ma come si deve essere sentito, invece, il possessore del nome in questione? Come hanno vissuto la cosa i suoi amici e parenti?Immagino che anche con una smentita, i dubbi non si saranno mai dissolti del tutto.Quel nome, pensandoci, avrebbe potuto essere il mio... o quello di uno qualsiasi di voi.Attenzione quindi a quando rivolgete un'accusa, soprattutto se la vostra opinione è molto quotata... ci vuole un attimo per lanciarne una, ma a volte non basta una vita per smentirla.