Le voci di dentro

Quel che rimane...


E' finita un'altra avventura, ed è arrivato il momento di tirare un po' di somme...Lo spettacolo che stavo preparando da qualche mese è finalmente andato in scena... abbiamo avuto un bel successo, il tutto esaurito ogni sera... una parte del pubblico ha mosso delle critiche, altri invece sono rimasti entusiasti... come avviene di solito!Ma a me, cosa è rimasto? Cos'è che rimane alla fine di tutto?Sicuramente la gioia e l'orgoglio di averne fatto parte... ma non solo questo.Sono pochi anni che faccio questo per lavoro, eppure tra una serie di esperienze più o meno brutte, fare la regia di uno spettacolo stava già diventando "soltanto" un lavoro.Stavo dimenticando il piacere che si prova nel vedere una scena montata bene o un personaggio prendere vita... avevo dimenticato (perché in effetti non l'avevo mai vissuto) l'affetto che lega un gruppo, qualcosa che va al di là del talento personale, o della semplice resa in scena.Una compagnia è una squadra, e quando ci sono delle prime donne, inevitabilmente lo spettacolo diventa un qualcosa di autocelebrativo, tecnicamente perfetto, magari anche emozionante... ma non vivo!La squadra che ho invece diretto questa volta è piena di vita, piena di affetto l'uno per l'altra, tutti pronti a coprire le spalle ad un compagno in difficoltà... e sono queste, alla fine dei conti, le squadre che vincono!Voglio chiudere citando una canzone di Max Pezzali, "La dura legge del gol", dove l'ultimo ritornello dice:E' la dura legge del golGli altri segnerannoPerò che spettacolo quando giochiamo noi!Non molliamo mai!