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Proclama all’occidente 
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nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

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IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

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Il PD vuole i rifiuti di Napoli a Brescia

Post n°581 pubblicato il 27 Luglio 2011 da lecasame

Il PD vuole i rifiuti di Napoli a Brescia

La Camera,
premesso che:
con riferimento alla situazione emergenziale della Campania la Corte di giustizia nella causa C-297/08 ha già adottato una sentenza che accerta l'inadempimento da parte dello Stato italiano rispetto al recepimento della direttiva 2006/12/CE in materia di smaltimento dei rifiuti. Laddove lo Stato italiano non dovesse in tempi rapidi, adottare i provvedimenti necessari all'esecuzione di tale sentenza, la Commissione europea avvierà la procedura di cui all'articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, al fine di ottenere la condanna al pagamento di un'ammenda che può raggiungere l'importo di 680 mila euro per ogni giorno di inadempimento;
secondo quanto riferiscono gli organi di informazione il commissario UE all'ambiente Janez Potocnik, in merito alla situazione dei rifiuti in Campania ha dichiarato il 28 giugno 2011 «Quello che è accaduto di recente dimostra che le autorità italiane non hanno ancora fatto quanto necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva al problema». Secondo il commissario europeo, «i miglioramenti reali si devono ancora vedere e vanno confermati da parte dei cittadini». «L'assenza di questi miglioramenti lascia alla Commissione poca scelta, se non quella di proseguire attivamente con la procedura d'infrazione», ha aggiunto Potocnik chiedendo un intervento in tempi rapidi. «A meno che la situazione non cambi per tempo, questo potrebbe portare - ha proseguito - a sanzioni pecuniarie all'Italia da parte della Corte europea di giustizia». Il commissario ha concluso lanciando di nuovo un appello alle autorità italiane «a tutti i livelli» perché prendano in mano la questione, in «modo che il denaro dei contribuenti serva a migliorare la situazione sul terreno piuttosto che a pagare le multe»;
l'adozione delle misure strutturali necessarie a risolvere in via definitiva il problema non può prescindere dalla soluzione dell'attuale situazione di emergenza, in presenza della quale non è possibile avviare alcun programma di medio-lungo periodo. È quindi del tutto prioritario rispetto ad ogni altra iniziativa, adottare i provvedimenti utili a rimuove i rifiuti dalle strade di Napoli, collocandoli nei siti disponibili, anche fuori dalla regione;
il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (cosiddetto TUA) - Parte quarta - Titolo I - detta norme in materia di gestione dei rifiuti, prevedendo, tra l'altro, il divieto di smaltimento dei rifiuti urbani in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali qualora gli aspetti territoriali e l'opportunità tecnico economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano (articolo 182, comma 3);
allo smaltimento dei rifiuti speciali, invece, si applica il principio generale della libera circolazione sul territorio nazionale, insuscettibile di limitazione da parte delle regioni (con particolare riferimento all'articolo 182 del decreto legislativo n. 152 del 2006, all'articolo 4-octies del decreto-legge n. 97 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 129 del 2008, all'articolo 8 del decreto legislativo n. 205 del 2010, alla direttiva 2008/98/CE). Tali tipologie di rifiuti possono infatti essere smaltiti in regime di libero mercato, attraverso accordi volontari tra operatori economici degli impianti di smaltimento delle diverse regioni;
l'impianto di incenerimento rifiuti di Brescia è gestito dalla società A2A, la quale è a capo di un gruppo di imprese che controlla interamente la società Partenope Ambiente, alla quale è stata affidata la gestione dell'inceneritore di Acerra (NA);
sulla base della normativa vigente e viste le capacità di trattamento dell'impianto, l'inceneritore di Brescia sarebbe perfettamente in grado di smaltire una parte dei rifiuti urbani campani opportunamente trattati oltre che quelli speciali già presenti in Campania; i primi nell'ambito dell'Accordo Stato-Regioni per fronteggiare l'emergenza;
la legislazione statale di natura eccezionale, introdotta per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania, non prevede eccezioni al principio di smaltimento intra-regionale dei rifiuti solidi urbani e assimilati (come confermato dalla sentenza TAR Lazio, sezione I-ter, 31 maggio 2011, n. 4915, l'assenso delle regioni interessate al trasferimento dei RSU campani è il presupposto che abilita lo smaltimento dei rifiuti campani nel territorio extra-regionale, in base alla previsioni contenute nell'articolo 182, comma 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006, nell'articolo 5, comma 3, del decreto-legge n. 263 del 2006, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 290 del 2006, e nell'articolo 1, comma 7, del decreto-legge n. 196 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 1 del 2011), non sussistono, invece, simili limitazioni per quanto riguarda lo smaltimento extra regionale di rifiuti speciali, non per iniziativa pubblica, ma per iniziativa privata;
poiché i due impianti di Brescia e Acerra sono gestiti da imprese appartenenti al medesimo gruppo societario, non si comprende l'indisponibilità ad accogliere i rifiuti provenienti dalla Campania. Con la conseguenza che tali rifiuti continuano ad intasare l'inceneritore di Acerra (che soffre guasti e interruzioni con cadenza ormai periodica), nonostante questo sia gestito dalla stessa società A2A, per il tramite della sua controllata Partenope Ambiente;
data la grave situazione determinatasi a Napoli e anche al fine di evitare condanne dell'Italia in sede comunitaria,
impegna il Governo:
a proporre, con la massima urgenza, ogni iniziativa normativa urgente che consenta il trasporto e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani dalla Campania a tutte le regioni italiane in deroga ai princìpi riportati nella parte IV del codice ambientale;
a verificare se gli accordi tra la società A2A e la sua controllata Partenope Ambiente possono consentire lo smaltimento di una parte dei rifiuti urbani campani oltre che quelli speciali nell'inceneritore di Brescia o in altri impianti del Nord gestiti da A2A; i primi nell'ambito dell'Accordo di programma Stato-Regioni;
a verificare quali altri impianti di smaltimento del Nord Italia possano ospitare e assorbire parte delle giacenze della Provincia di Napoli, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni e a tutela della salute dei cittadini;
a controllare che immediatamente la Regione Campania in collaborazione con le Province individui, anche attraverso le numerose cave esistenti, alcune discariche per far fronte alla situazione emergenziale e definisca un immediato piano che consenta di riportare la regione nella gestione ordinaria così come previsto dalla direttiva 2008/98 CE.
9/4059-AR/38. Bratti, Mariani, Realacci, Bonavitacola, Cuomo, Graziano, Iannuzzi.

segnalazione di Davide Camparini, Brescia

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Gli abbiamo dato due  miliardi in sei anni per risolvere la cosidetta emergenza rifiuti. Sono senza vergogna!

 

 
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