Chésta lé casa mè

SANGUISUGHE


Un ottimo editoriale su Oggi (ma perché i grandi quotidiani tacciono?)By Mario Giordano On aprile 20, 2011
Qualcosa si muove. Il libro va benissimo, su Facebook abbiamo superato quota 16mila, gli unici a non esserne accorti sono i grandi quotidiani. A parte il Fatto, il Giornale e il Tempo nessuno ha parlato del libro: hanno pubblicato le classifiche, hanno visto che era in testa. Ma sui contenuti tutti, dal Corriere alla Stampa, da Repubblica al Messaggero, hanno steso un velo di silenzio: che dia troppo fastidio?Vi invito a scrivere ai quotidiani, a chiedere che parlino delle “Sanguisughe”, in modo da costringere tutti a prendere atto delle nostre denunce. Forse qualcuno ci ascolterà. Intanto ringrazio il direttore di Oggi, Umberto Brindani, che oggi ha pubblicato questo editoriale sul suo settimanale. Zero virgola 78 euro di Umberto BrindaniCare lettrici, cari lettori,fra i tanti errori che ho fatto nella vita, uno di quelli più stupidi e autolesionistici è stato rimuovere costantemente il problema della pensione. Non pensarci, mai, per pigrizia o fatalismo. Confidando che l’apparato previdenziale avrebbe comunque funzionato. Quando studiavo, l’età del ritiro mi sembrava lontana come la conquista di Marte. Poi ho cominciato a lavorare, e il fatto che in busta paga ci fossero anche i contributi era sufficiente per tranquillizzarmi. A un certo punto ho scoperto, da perfetto cretino, che ormai non potevo più riscattare gli anni di università e il servizio militare (ho fatto il civile, ma è uguale), perché avrei dovuto pagare troppi soldi. Nel frattempo in Italia sono scattati i primi allarmi sulla tenuta del sistema. E i primi tagli, le modifiche, le polemiche, i dubbi sulle polizze integrative. Adesso, a 53 anni, mi domando se in pensione ci andrò mai, o quando, e quanto poco prenderò. E penso ai miei figli, che neppure sanno se troveranno un lavoro, altro che la pensione. Colpa mia, dite? Non sono stato abbastanza oculato e previdente? Forse sì. In compenso scopro che altri lo sono stati fin troppo. Lo apprendo da uno straordinario libro scritto da un 44enne di grande talento, Mario Giordano. Si intitola Sanguisughe. Sottotitolo: Le pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche. Nonostante l’autore preavverta tutti nella premessa, è un libro che si fa fatica a leggere senza imbufalirsi, un po’ come fu quattro anni fa per La casta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Sentite un po’ come inizia.Allora, c’è questa pensionata con la minima, meno di 500 euro al mese, che a luglio dell’anno scorso, per una serie di addizionali e conguagli, si trova a incassare la bellezza di 0,78 euro. C’è scritto proprio così, sul cedolino: zero virgola settantotto. Manco un caffè ci poteva prendere con la sua pensione. Nello stesso mese di luglio, e nei mesi precedenti e pure in quelli a venire, c’è invece un tale, un importante ingegnere di una grossa azienda, che incassa 90 mila euro. Sì, al mese. Fanno 3 mila euro al giorno. Cioè questo ingegnere ogni quattro ore incamera di pensione quanto la signora di cui sopra mette in tasca in un mese (salvo i mesi in cui le danno 0,78 euro, naturalmente). Poi ci sono quei tre ex onorevoli che sono stati parlamentari per un solo giorno, eppure prenderanno la relativa pensione per tutta la vita. E c’è Giuliano Amato, l’ammazzacumuli e il tagliapensioni, che ne assomma un paio per un totale di 31 mila euro mensili. E poi, e poi…Nel libro di Giordano non mancano gli scandali delle false pensioni di invalidità, le truffe, le ruberie. Ma ciò che fa più infuriare non sono le illegalità, bensì i privilegi. Il fatto, cioè, che l’ingegnere paperone i deputati per un giorno, l’ex premier e migliaia di altri superfortunati risultano nel pieno diritto di percepire vita natural durante quelle enormi e sproporzionate sommeEallora c’è un altro libro da leggere. Non è impegnativo, al netto di note e appendici sono 25 paginette. Si chiama Indignatevi!, con il punto esclamativo. Lo ha scritto il francese Stéphane Hessel, 94 anni (domenica sera era ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa). Scrive Hessel: «Oggi le ragioni per indignarsi possono sembrare meno nette, o il mondo troppo complesso. Ma in questo nostro mondo esistono cose intollerabili. Per accorgersene occorre affinare lo sguardo, scavare. Ai giovani io dico: cercate e troverete». Beh, caro Hessel, nel caso delle pensioni d’oro italiane non c’è affatto bisogno di «scavare», di «cercare». Basta molto meno, per indignarsi. Basta leggere.---------------------------------------------------------------Il libro
C’è il pensionato Inps più ricco d’Italia: 90000 euro al mese. Ci sono i tre onorevoli che sono stati in Parlamento 1 solo giorno e prendono la pensione da parlamentari per tutta la vita. C’è l’ex presidente del Consiglio che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da 31000 euro al mese. C’è l’ex presidente della Repubblica che, oltre al vitalizio, incassa 4766 euro netti al mese come ex magistrato, pur avendo lavorato come magistrato solo 3 anni. Ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre ai cittadini comuni vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l’Europa insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno mai avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d’oro mantiene i suoi privilegi, anzi, se ne riserva sempre di nuovi. Dal dirigente della Banca d’Italia che va a riposo a 44 anni con 18000 euro al mese, al burocrate che ancora nel 2009 va in pensione a 47 anni con 6000 euro netti (e l’incarico da assessore), dal commesso del Senato che prende 8000 euro al mese, alla bidella pensionata a 29 anni, ecco il primo viaggio negli scandali, negli inganni e negli abusi della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei contribuenti e che mette a rischio il loro futuro.