Chésta lé casa mè

Zaia contro Monti: «È un curatore fallimentare e deve andare a casa»


Zaia contro Monti: «È un curatore fallimentare e deve andare a casa»«Dopo 6 mesi ancora nulla sul fronte del federalismo, ha solo aumentato le tasse e non è un grande segnale»
VENEZIA - Il premier Monti? È «un curatore fallimentare, persona meno indicata per far ripartire le aziende e l'economia» e per questo deve fare le valigie e andarsene a casa. Questa l'opinione del presidente del Veneto Luca Zaia. Sei mesi di lavoro e ancora niente sul fronte del federalismo. «Penso che Monti se ne debba andare a casa - aggiunge Zaia - e non lo dico perché sono leghista. Dopo 6 mesi non avere ancora visto nulla sul fronte del federalismo e, per la contabilità, aver solo aumentato le tasse non è un grande segnale per un territorio come il nostro, che vive di economia». Zaia ha criticato l'operato dell'esecutivo a margine dell'inaugurazione in Fiera del salone delle nuove tecnologie in campo sanitario "Met.it": «Monti mi preoccupa non poco - ha aggiunto Zaia - perché ha il comportamento del curatore fallimentare. Gli interessa solo far pagare il conto a quelli che hanno i crediti e non gli interessa nulla delle aziende». «Noi - ha concluso - non vogliamo far fallire le aziende ma farle ripartire».La questione dei suicidi degli imprenditori «non può essere liquidata come fa Monti». «Monti venga ad esprimere i suoi concetti in Veneto e noi gli spiegheremo la situazione che viviamo in questo momento». È l'invito, non senza una punta di polemica, di Zaia al premier, dopo le sue dichiarazioni sui suicidi di imprenditori. «Ci vuole rispetto per queste persone - precisato Zaia - e per le loro famiglie. Vorrei ricordare al signor presidente del Consiglio che questi imprenditori non si sono suicidati nei bagni delle sale da gioco o nei villaggi turistici, ma all'interno della loro azienda». Qui in Veneto, ricorda ancora il governatore, «abbiamo la piccola e media industria, non i bond internazionali. Il datore di lavoro ha un impegno che è etico e morale nei confronti dei propri lavoratori e la sua sfida è la stessa dei suoi dipendenti. E se uno arriva a suicidarsi - rincara Zaia - ci saranno pure dei motivi, non sempre riconducibili all'inefficienza dell'ente pubblico, visto che spesso sono anche i privati a non pagare i loro conti».http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=191750&sez=REGIONI