Chésta lé casa mè

PULIZIA ETNICA


PULIZIA ETNICA
Via Prè -  Centro Storico di Genova4 maggio 2012Con nessun altro nome, potrebbe essere descritto quel che sta accadendo in Italia, e che sta accadendo sotto i nostri occhi. Attoniti e imbelli. Una sostituzione lenta e pacifica, e per questo più subdola, della popolazione autoctona con elementi estranei. In nome dell’accoglienza, dell’apertura all’altro, della resa incondizionata all’ideologia nichilista dell’interscambiailità-degli-individui, stiamo assistendo all’occupazione del nostro Paese. E dell’intero continente europeo. Quello che un tempo era un valore non-negoziabile, l’indipendenza e l’autogoverno, è oggi bollato come “razzista”. Quello che era, e dovrebbe essere, il valore fondante di ogni Democrazia, l’Identità, viene oggi deriso e vilipeso in nome di un assurdo multiculturalismo e autolesionismo etnico. Mentre i politici europei, sempre più in balia della demenza senile che coglie ogni élite al tempo del proprio tramonto, si arruffano come vecchie comari inacidite in stolte diatribe elettorali, quello che stiamo perdendo è l’unica cosa che conta: noi stessi. La nostra Civilizzazione. Dante, Shakespeare, Goethe, Boudelaire, Cervantes: tutti seppelliti da un’ondata indistinta. Dall’immigrazione che sta sconvolgendo, e distruggendo, l’entità etno-culturale del nostro continente. Non resterà, nulla. I nostri teatri, le nostre Chiese, i musei e i cimiteri ove riposano i nostri avi, tutto verrà seppellito dall’ingordigia del consumismo e dall’ignoranza dei nuovi venuti. Tutto verrà dimenticato sotto le muffe e l’erba, come le rovine di Roma. Una civiltà cadrà sotto l’impeto e l’ignoranza dei nuovi barbari. Al di là delle statistiche manipolate, oggi, gli abitanti non-autoctoni di nascita o di origine, di prima seconda o terza generazione non importa, sono già il 30% degli abitanti della Francia e della Gran Bretagna. Più del 25% in Germania e più del 10% nell’agonizzante Spagna. Quasi il 10% in Italia. Se nulla verrà fatto, tra meno di due generazioni, Gran Bretagna e Francia, saranno i primi due paesi a cadere sotto il giogo dell’occupazione. Il resto d’Europa seguirà. Sepolta per sempre, sotto l’ignavia di chi non l’ha difesa. E di chi ha fatto di tutto, perché non ci fossero motivi per difenderla.Arrendetevi! Gridano sempre più assatanati i sacerdoti del nuovo culto. Il futuro è multietnico, vaticinano. E voi, non potrete farci nulla, ogni “resistenza è vana“.E lo dicono, perché è con l’ineluttabilità dell’esito, che si cerca di disarmare la resistenza all’invasione. E’ con questo senso di “destino ormai compiuto”, che si cerca di “anestetizzare” la ribellione.Non credete a quello che dicono. Sempre più Italiani si stanno svegliano dal “sonno indotto”. La Grande Depressione farà il resto. Il nostro compito è farci trovare pronti, non cedere un millimetro della nostra Identità: nelle scuole, nelle persone che frequentiamo, nei locali dove andiamo, nelle persone a cui diamo lavoro e a quelle a cui non lo diamo. In quel senso di appartenenza che non deve mai abbandonarci.Molti di voi ci scrivono e spesso le mail terminano con: “qualcuno deve fare qualcosa!“. Ognuno di noi smetta, di pensare che ci sia un altro, in qualche posto, che deve agire. Chiediamo a noi stessi, cosa possiamo fare oggi, per la nostra terra.Prima che sia troppo tardi.La guerra è qui, oggi. E’ ogni giorno, la resistenza all’invasione, è ogni giorno. Non arrendetevi.http://identità.com/blog/2012/05/04/pulizia-etnica/