Chésta lé casa mè

A Milano la sinistra boccia una mozione della Lega per ricordare il commissario Calabresi


8 giugno 2012A Milano la sinistra boccia una mozione della Lega per ricordare il commissario Calabresi
Il centro-sinistra milanese, quello del “popolo arancione” e del “vento che cambia” di Pisapia, sembra proprio voler tornare alle barricate degli anni ’70. Gli anni delle Hazet 36, di “Uccidere un fascista non è reato” e delle P38. Gli anni delle uccisioni di Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi, e dell’agguato mortale al commissario Luigi Calabresi. Oggi, il capo di gabinetto dell’ufficio del vice-sindaco è Maurizio Azzolini, uno che non si faceva problemi a sparare ai poliziotti durante i cortei degli anni di piombo. Ma non basta: la maggioranza di centrosinistra del Consiglio di Zona 4 del Comune di Milano ha bocciato ieri sera una mozione della Lega Nord che chiedeva di organizzare un convegno in memoria del commissario di Polizia Luigi Calabresi, in occasione del quarantennale della sua uccisione a Milano. L’esito della votazione è stato di 9 favorevoli (Lega Nord, Pdl e Movimento 5 Stelle), 12 contrari (parte del Pd, Sel, Verdi, Sinistra per Pisapia e Lista Bonino-Pannella) e 11 astenuti (Pd e Idv). Nove gli assenti (5 del Pdl, uno a testa per Lega, Pd, Udc e Nuovo Polo). Il Pd si è diviso: il solo Francesco Fasulo ha votato a favore, 6 i voti contrari e 10 gli astenuti, oltre ad un assente. Ecco il testo della mozione:Oggetto: convegno figura di Luigi Calabresi Il 17 maggio 1972 cadeva ucciso sotto i colpi esplosi alle sue spalle da un commando di extraparlamentari di sinistra, il commissario di Polizia Luigi Calabresi. Il dirigente di PS stava uscendo di casa per recarsi al lavoro, come ogni mattina, disarmato e senza scorta.Il grave fatto di sangue avvenne al culmine di una campagna politica di disinformazione mossa contro l’allora vice-responsabile dell’ufficio Politico della Questura di Milano.  Calabresi nonostante le continue e reiterate minacce ricevute da molti gruppi dell’estremismo comunista, non accettò la promozione e il trasferimento ad altra sede che pure gli vennero offerti, per poter continuare a vivere e  lavorare nella nostra città.RicordandoLe motivazioni con le quali il presidente della Repubblica il 12-05-2004 lo insignì alla memoria della medaglia d’oro al valor civile: “Fatto oggetto di ignobile campagna denigratoria, mentre si recava sul posto di lavoro, veniva barbaramente trucidato con colpi d’arma da fuoco esplosigli contro in un vile e proditorio attentato. Mirabile esempio di elette virtù civiche ed alto senso del dovere”.Il Consiglio di Zona 4 si impegnaA celebrare entro il 2012 – anno nel quale ricorre il quarantennale del suo omicidio – la figura del commissario Calabresi attraverso un convegno/incontro pubblico aperto alla cittadinanza con il coinvolgimento delle scuole al fine di mantenerne viva la memoria e far conoscere alle nuove generazioni il suo impegno per la sicurezza e la legalità.L’organizzazione dell’iniziativa sarà disciplinata dalle competenti commissioni consiliari.Sdegnata la reazione del capogruppo della Lega, Paolo Guido Bassi, primo firmatario della mozione:Sono sinceramente amareggiato, stupito e anche un po’ incazzato. Amareggiato perché il testo che ho proposto non aveva nulla di pretestuoso o polemico, si limitava a tracciare una breve biografia del commissario e non esprimeva giudizi, se non quello, riportato testualmente, dell’ex presidente della Repubblica Ciampi in occasione del conferimento della medaglia d’oro al valor civile alla memoria del funzionario di PS. Inoltre, si lasciava totale libertà sul tipo di evento da realizzare così come sui nomi dei relatori da invitare. Amareggiato perché si è persa un’occasione importante di ricordare un grande personaggio della nostra città in una data simbolica. Incazzato per le motivazioni che sono state addotte da chi ha votato contro. Non si può dire che non è il caso di ricordare una sola persona o che per parlarne bisognerebbe ricordare nella stessa occasione anche tutte le altre vittime del terrorismo. La motivazione più assurda – continua il consigliere leghista – è stata quella di chi ha detto che: E’ troppo presto per fare una cosa del genere, non è il caso perché si tratta di un tema ancora troppo caldo. Troppo presto? Ma se sono passati quarant’anni! Quanto tempo dovremo aspettare – si chiede Bassi – perché la sinistra democratica abbandoni per davvero la perversa logica dei “compagni che sbagliano”?. Luigi Calabresi a mio modo di vedere rimane un esempio di dedizione al lavoro, alla famiglia e alle istituzioni. Una vita che è stata ed è esempio e stimolo per le nuove generazioni, un personaggio che andrebbe fatto conoscere, soprattutto ai giovani, e non nascosto o, peggio, osteggiato come invece altri sembrano continuare a voler faredi Riccardo Ghezzihttp://www.qelsi.it/2012/a-milano-la-sinistra-boccia-una-mozione-della-lega-per-ricordare-il-commissario-calabresi/